Indicazioni per la compilazione del rapporto di autovalutazione della scuola dell’infanzia e primaria

Struttura del rapporto di autovalutazione

Il rapporto di autovalutazione è articolato in 5 sezioni. La prima sezione, Contesto e risorse, permette alle scuole di esaminare il loro contesto e di evidenziare i vincoli e le leve positive presenti nel territorio per agire efficacemente sugli esiti in termini di benessere e apprendimento dei bambini. Questi ultimi rappresentano la seconda sezione. La terza sezione è relativa ai processi messi in atto dalla scuola. La quarta sezione invita a riflettere sul processo di autovalutazione in corso e sull’eventuale integrazione con pratiche autovalutative pregresse nella scuola. L’ultima sezione consente alle scuole di individuare le priorità su cui si intende agire al fine di migliorare gli esiti, in vista della predisposizione di un piano di miglioramento.

  1. Contesto e risorse
    • Modelli di offerta e tipologia di scuola dell’infanzia
    • Accesso al servizio e popolazione scolastica
    • Territorio e capitale sociale
    • Risorse economiche e materiali
    • Risorse professionali

 

  1. Esiti in termini di benessere, sviluppo e apprendimento per i bambini
    • Risultati in termini di benessere dei bambini al termine del trienni
    • Risultati di sviluppo e apprendimento (incluse competenze di cittadinanza) 2.3.Risultati a distanza

 

  1. Processi o Pratiche educative e didattiche
    • Curricolo, progettazione, valutazione
    • Ambiente di apprendimento
    • Inclusione e differenziazione
    • Continuità e orientamento oPratiche gestionali e organizzative
    • Orientamento strategico e organizzazione della scuola
    • Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane
    • Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie

 

  1. Il processo di autovalutazione

 

  1. Individuazione delle priorità
    • Priorità e Traguardi
    • Obiettivi di processo

Utilizzo delle domande guida

Le domande poste all’inizio di ciascuna area rappresentano uno stimolo per riflettere sui risultati raggiunti dalla scuola in quello specifico settore. Partendo dalla lettura dei dati, si chiede alla scuola di riflettere su quanto realizzato in ogni ambito, focalizzandosi specificatamente sui risultati raggiunti ed individuando punti di forza e di debolezza. Successivamente sarà possibile esprimere un giudizio complessivo sull’area, sintetizzato dall’assegnazione di un livello (vedi rubrica di valutazione).

Utilizzo degli indicatori

Gli indicatori messi a disposizione rappresentano un utile strumento informativo, se utilizzati all’interno di una riflessione e interpretazione più ampia da parte della scuola. Gli indicatori consentono alla scuola di confrontare la propria situazione con valori di riferimento esterni. Pertanto gli indicatori contribuiscono a supportare il gruppo di autovalutazione per l’espressione del giudizio su ciascuna delle aree in cui è articolato il Rapporto di Autovalutazione. L’espressione del giudizio non deve derivare dalla semplice lettura dei valori numerici forniti dagli indicatori, ma dall’interpretazione degli stessi e dalla riflessione che ne scaturisce. D’altra parte è necessario che i giudizi espressi siano esplicitamente motivati in modo da rendere chiaro il nesso con gli indicatori e i dati disponibili.

Utilizzo della rubrica di valutazione

Per ciascuna area degli Esiti e dei Processi la scuola dovrà esprimere un giudizio complessivo, utilizzando una scala di possibili situazioni che va da 1 a 7. Le situazioni 1 (Molto critica), 3 (Con qualche criticità), 5 (Positiva) e 7 (Eccellente) sono corredate da una descrizione analitica. Le descrizioni non hanno la pretesa di essere una fotografia della situazione di ciascuna singola scuola. Esse servono piuttosto come guida per capire dove meglio collocare la propria scuola lungo una scala. Le situazioni 2, 4 e 6 non sono descritte e permettono di posizionare le scuole che riscontrano una corrispondenza tra la descrizione e la situazione effettiva solo in relazione ad alcuni aspetti. Per esempio la scuola può scegliere di indicare 4 se ritiene che la propria situazione sia per alcuni aspetti positiva (5) mentre per altri presenti qualche criticità (3). Per ciascuna area si chiede infine di motivare brevemente le ragioni della scelta del giudizio assegnato, indicando i fattori o gli elementi che hanno determinato la collocazione della scuola in uno specifico livello della scala.

Criteri per fornire una motivazione del giudizio assegnato

Al termine di ciascuna area degli Esiti e dei Processi è presente uno spazio di testo aperto, intitolato “Motivazione del giudizio assegnato”. In questo spazio si richiede alla scuola di argomentare il motivo per cui ha assegnato un determinato livello di giudizio nella scala di valutazione. Per la compilazione di questa parte si suggerisce di tenere conto dei seguenti criteri generali:

  • Completezza – utilizzo dei dati e degli indicatori messi a disposizione centralmente (MIUR, INVALSI, ecc.) e capacità di supportare il giudizio individuando ulteriori evidenze e dati disponibili a scuola.
  • Accuratezza – lettura dei dati e degli indicatori in un’ottica comparativa, confrontando la situazione della scuola con i valori di riferimento forniti (medie nazionali o regionali, andamento generale delle scuole di riferimento, ecc.).
  • Qualità dell’analisi – approfondimento e articolazione della riflessione a partire dall’analisi dei dati disponibili. L’analisi è articolata quando non ci si limita a elencare i dati o a descrivere ciò che la scuola fa, ma i dati vengono interpretati tenendo conto della specificità del contesto, oppure si evidenziano i punti di forza e di debolezza dell’azione della scuola, o ancora si individuano aspetti strategici.

Format del Rapporto di Autovalutazione

Dati della scuola

1.1. Nome Istituzione scolastica: Istituto S.Cuore  Casa  Divina Provvidenza

1.2. Codice meccanografico Istituzione scolastica: |_R_|_G_|_1_|_E_|_0_|_0_|_4_|_0_|_0_|_8_|

1.3. Indirizzo: Via  Castelfidado  n°233

1.4. Comune: Vittoria

1.5. Provincia: |_R_|_G_|

1.6. Codice meccanografico del plesso scuola dell’infanzia (indicarne uno per ciascuna scuola dell’infanzia, se più di una all’interno di un Istituto Comprensivo):

|_R_|_G_|_1_|_A_|_0_|_1_|_6_|_0_|_0_|_L_|

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1.6.1 Indirizzo di ogni plesso di cui al punto 1.6:

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1 Contesto

1.0 Modelli di offerta e tipologia di scuola

Definizione dell’area – Tipologia di scuola (statale, comunale, privata paritaria, privata non paritaria). Eventuali altri ordini e gradi scolastici che l’istituto principale ospita. Dimensioni della scuola dell’infanzia e delle sezioni.

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE
Stato giuridico della scuola:  Paritaria INVALSI – Questionario scuola infanzia
Gradi scolastici presenti nell’Istituto principale: Nido-Infanzia-Primaria INVALSI – Questionario scuola infanzia
Dimensioni della scuola: l’istituto comprende vasti locali (aule, sezioni, 2 saloncini, palestra, 2 cortili, 2 refettori, corridoi e chiesa). INVALSI – Questionario scuola infanzia
Indicatori elaborati dalla scuola

Domande guida

  • Quali le specificità e le problematiche in relazione alla tipologia e alla dimensione della scuola?

Facendo riferimento ai dati e alle evidenze disponibili, descrivere le opportunità e i vincoli per la scuola.

Modelli di offerta e tipologia di scuola
Opportunità Vincoli
La SCUOLA dell’INFANZIA è formata da tre sezioni: una è composta da 16 alunni con un’insegnante e una collaboratrice, la seconda sezione da 17 alunni con una maestra e una collaboratrice, la terza da 18 alunni con una maestra e una collaboratrice. La scuola ha disposizione ampi spazi: corridoi grandi e tre aule illuminate da grandi finestre e una porta che conduce in un vasto cortile esterno. All’Interno vi è un saloncino dove è stato allestito un palcoscenico per le feste e le recite. La SCUOLA PRIMARIA è formata da circa 80 alunni con 5 maestre di cui 2 suore. Essa occupa cinque aule, situate al primo piano dell’istituto. Tutte le aule sono spaziose e luminose. Nello stesso piano i bambini possono usufruire di un laboratorio d’informatica e di una lavagna LIM con connessione a internet e di altri spazi comuni nel rispetto dei vari regolamenti. La scuola dispone di diverse aule speciali: laboratorio di informatica con 20 postazioni  e dotata di vario materiale didattico. Al piano superiore dell’Istituto è collocata la palestra coperta con attrezzature idonee per svolgere attività fisica. In prossimità dell’ingresso principale, si trova un ampio salone (con una disponibilità di circa 100 posti), che viene utilizzato per varie manifestazioni sia interne che esterne alla scuola. Il piano terra ospita inoltre la portineria, essa è un locale di accoglienza per i genitori. Gli spazi esterni sono utilizzati per la maggior parte per attività didattico-sportive, come punto di adunanza mattutina e come area di raccolta in caso di evacuazione. Le varie aperture, gli infissi e le porte delle varie aule dell’intero Istituto sono state ristrutturate secondo le norme del piano di sicurezza  per il miglioramento della qualità degli ambienti scolastici. Inoltre, nel piano terra troviamo un ampio salone, che viene utilizzato per scopi didattici e ricreativi. Il NIDO è dotato di un corridoio, un bagno e 3 stanze: una arredata con mobili modulari, un’altra con culline, e infine l’ altra ancora con tappeti antiscivolo e cuscinotti. Il Nido usufruisce di un refettorio con sedute omologate all’età dei bambini. La scuola non è dotata di telecamere in   corrispondenza del portone di ingresso che potrebbero servire per aumentare la sicurezza.

           

1.1 Accesso al servizio e popolazione scolastica

Definizione dell’area – Caratteristiche dell’utenza e accessibilità al servizio. Provenienza socio-economica e culturale dei bambini e caratteristiche della popolazione che insiste sulla scuola (es. occupati, disoccupati, tassi di immigrazione).

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE

Status socio-economico e culturale delle famiglie dei bambini: La città di Vittoria conta circa 63.000 abitanti ed è il comune più popolato di tutta la provincia. Fino a qualche anno fa era un comune molto ricco grazie alla serricoltura molto diffusa e redditizia, ma oggi purtroppo risente della crisi del settore aggravata dalla concorrenza dei paesi emergenti. La scuola è frequentata in larga parte da figli di professionisti, tuttavia soprattutto negli ultimi anni tale assetto è leggermente mutato con l’inserimento di alunni di ceto medio-basso.

 

INVALSI – Prove SNV
Bambini con famiglie economicamente svantaggiate: Nell’istituto sono presenti bambini che vivono situazioni di svantaggio economico; la scuola li accoglie e provvede ai loro bisogni gratuitamente o con una riduzione sostanziale degli oneri della retta. INVALSI – Prove SNV
Caratteristiche del funzionamento della scuola: La scuola ha orari flessibili per venire incontro alle esigenze degli alunni e dei loro genitori. Se rileva situazioni di deprivazione e/o svantaggio si adopera a gestirle nel modo più vantaggioso per il bambino. MIUR
(max 100 caratteri spazi inclusi) Indicatori elaborati dalla scuola

Domande guida

  • Qual è il contesto socio-economico di provenienza degli alunni?
  • Ci sono famiglie con particolari situazioni socio economiche e culturali?
  • La scuola è riuscita a garantire l’accesso alla scuola a tutti coloro che ne hanno fatto domanda? Qual è il rapporto numerico domanda/offerta? Di che dimensioni è la lista d’attesa?
  • In che modo il calendario scolastico e l’apertura della struttura vengono incontro alle necessità dell’utenza? Da chi sono gestiti gli eventuali servizi di pre o post scuola?

Facendo riferimento ai dati e alle evidenze disponibili, descrivere le opportunità e i vincoli per la scuola.

Accesso al servizio e popolazione scolastica
Opportunità Vincoli
 L’utenza della scuola è omogenea, raccoglie un’utenza medio-alta  per classe sociale ed economica. Gli alunni economicamente svantaggiati rappresentano circa il 20% dell’utenza e sono presenti in modo omogeneo in ogni classe.  La scuola è riuscita a garantire l’accesso a tutti coloro che ne hanno fatto domanda e oggi riesce ad accogliere i bambini che hanno fatto iscrizione. Essa sta attuando corsi pomeridiani per il post scuola con corsi d’inglese, laboratori, ecc, per poter venire incontro alle esigenze delle famiglie. Le ore pomeridiane vengono gestite delle suore. La scuola per questioni economiche, non riesce ad aumentare le ore del post-scuola per soddisfare le richieste di alcune famiglie che per esigenze lavorative vorrebbero orari più lunghi.

1.2 Territorio e capitale sociale

Definizione dell’area – Caratteristiche economiche del territorio e sua vocazione produttiva. Risorse e competenze presenti nella comunità per la cooperazione, la partecipazione e l’interazione sociale. Istituzioni rilevanti nel territorio (es. per l’inclusione, la lotta alla dispersione scolastica, l’orientamento, la programmazione dell’offerta formativa).

Il territorio è qui definito come l’area geografica su cui insiste la scuola, sia per quel che riguarda la provenienza dei bambini, sia con riferimento ai rapporti che essa intrattiene con le istituzioni locali e con altri soggetti esterni. A seconda delle caratteristiche della scuola, il territorio può riferirsi all’area comunale, al distretto socio-economico, alla Provincia, ecc.

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE
Disoccupazione: La città di Vittoria conta circa 63.000 abitanti ed è il comune più popolato di tutta la provincia. Fino a qualche anno fa era un comune molto ricco grazie alla serricoltura molto diffusa e redditizia, ma oggi purtroppo risente della crisi del settore aggravata dalla concorrenza dei paesi emergenti. La scuola è frequentata in larga parte da figli di professionisti, tuttavia soprattutto negli ultimi anni tale assetto è leggermente mutato con l’inserimento di alunni di ceto medio-basso. ISTAT
Immigrazione: il fenomeno dell’immigrazione è un fattore molto presente sul territorio, ma nel nostro istituto non vi sono casi di bambini immigrati. ISTAT
Spesa per l’istruzione degli Enti Locali: Gli Enti Locali non devolvono quote verso gli istituti paritari, tuttavia il comune a volte offre dei servizi gratuitamente (uso del teatro, scuolabus) Ministero dell’Interno
(max 100 caratteri spazi inclusi) Indicatori elaborati dalla scuola

Domande guida

  • Per quali peculiarità si caratterizza il territorio in cui è collocata la scuola?
  • Quali risorse e competenze utili per la scuola sono presenti nel territorio? Di quali di queste risorse e competenze si avvale la scuola? Di cosa si sente la mancanza?
  • Qual è il contributo del comune al funzionamento della scuola e, più in generale, delle scuole del territorio?
  • La scuola si avvale di interventi, contributi e competenze forniti dai genitori, individualmente o in gruppo?

Facendo riferimento ai dati e alle evidenze disponibili, Alcune descrivere le opportunità e i vincoli per la scuola.

Territorio e capitale sociale

Opportunità Vincoli
Il nostro Istituto sorge al centro  della città ed opera nell’ istituzione scolastica da più di cento anni. Molte le famiglie che si sono affidate alla nostra scuola per l’istruzione dei propri figli, riuscendo così a formare una buona fetta della popolazione (la cosiddetta classe dei professionisti) di Vittoria. La città ha una popolazione di circa sessantamila abitanti, e possiede un Comune, forze dell’ordine (carabinieri, polizia, ecc.) biblioteca comunale, Emaia (zona fiera-campionaria), Villa comunale. Il territorio presenta molteplici strutture pubbliche e private a carattere sportivo, ricreativo e culturale: biblioteca, cinema/teatro, stadio, palazzetto dello sport, palestre, campi da tennis. Vi operano anche numerose associazioni culturali, sportive, religiose e di volontariato molto frequentate dai ragazzi, che arricchiscono la loro formazione.  La scuola spesso si avvale di queste risorse per uscite didattiche, incontri e lezioni all’aperto. Il comune su richiesta offre il servizio pullman per il trasporto dei ragazzi. La scuola spesso usufruisce di professionalità vittoriesi (dentisti, musicisti, artisti, ecc.) come testimonial di progetti. La scuola da sempre si avvale dei contributi dello stato, però negli ultimi anni essi sono stati di molto ridimensionati, quindi le uniche risorse contributive sono date dai genitori. Quest’ultimi a causa  di una crisi  economica generalizzata, scelgono la scuola statale, motivo per cui le risorse della scuola sono diventate povere.

1.3 Risorse economiche e materiali

Definizione dell’area – Situazione della scuola e grado di diversificazione delle fonti di finanziamento (es. sostegno delle famiglie e dei privati alle attività scolastiche, impegno finanziario del comune competente). Qualità delle strutture e delle infrastrutture scolastiche.

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE
Finanziamenti all’istituzione scolastica: la scuola riceve annualmente un contributo regionale il cui importo è notevolmente ridimensionato negli ultimi 6 anni. L’Istituto si autofinanzia con le rette che i genitori versano mensilmente per la frequenza dei loro figli. MIUR
Edilizia e rispetto delle norme sull’edilizia (comprese le certificazioni): l’istituto è a norma; periodicamente l’ispettore viene a verificare che non siano mutate le condizioni di sicurezza. INVALSI – Questionario scuola
(max 100 caratteri spazi inclusi) Indicatori elaborati dalla scuola

Domande guida

  • In che misura la struttura della scuola (es. struttura degli edifici, raggiungibilità delle sedi, ecc.) incide sulla qualità dell’offerta formativa?
  • Qual è la qualità dei materiali in uso nella scuola (es. giochi, materiali didattici, LIM, pc, ecc.)? Tali arredi, attrezzature, materiali, giocattoli sono in buono stato e sicuri? Si usano materiali poveri o si acquistano solo quelli strutturati? Di che cosa le insegnanti, e i bambini, sentono la mancanza?
  • Quali le risorse economiche disponibili?

Facendo riferimento ai dati e alle evidenze disponibili, descrivere le opportunità e i vincoli per la scuola.

Risorse economiche e materiali
Opportunità Vincoli
L’edificio che ospita la scuola è una struttura costruita in epoche diverse, con diversi edifici seppur quasi tutti rispondenti ad una progettualità dedicata alle scuole, sono molto funzionali e rispondono appieno alle esigenze degli utenti. La scuola è dotata di strumenti rivolti a una didattica digitalizzata recentemente acquistati e pienamente rispondenti a tutte le varie esigenze.  Le famiglie evidenziano un approccio così collaborativo alla vita della scuola che rispondono fattivamente a tutte le iniziative promosse, partecipando anche economicamente. La struttura della scuola incide in maniera positiva, vista l’ampiezza dell’ edificio: classi spaziose e luminose, scale ampie, corridoi e disimpegni larghi, cortili (2 molto grandi), sale di accoglienza e refettori spaziosi e luminosi. Tutte queste stanze sono state dotate delle attrezzature, apparecchiature strutturate per un uso sicuro e ed efficiente.. La necessità di rendere sempre più adeguata la strumentazione digitale, la sua manutenzione e la sostituzione dei dispositivi obsoleti, ha richiesto risorse  finanziarie sempre  più consistenti. Visto quanto il Ministero riesce a garantire per il funzionamento e il regolare svolgimento delle attività scolastiche, i contributi che provengono dall’Amministrazione regionale, risultano essere indispensabili e non sufficienti a coprire le necessità della scuola.  Il contributo economico richiesto dalla scuola alle famiglie, anche per l’attivazione di quei progetti che necessitano di esperti esterni, risulta essere particolarmente oneroso. Negli ultimi anni, visto la mancanza di sponsor di aziende o benefattori e la mancanza di iscrizioni, non c’è stata più la disponibilità finanziaria di  avere più personale, per es. l’ insegnante di sostegno per aiutare bambini  con disturbi di apprendimento o  di comportamento, ecc.

1.4 Risorse professionali

Definizione dell’area – Quantità e qualità del personale della scuola (es. conoscenze e competenze disponibili).

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE
Caratteristiche degli insegnanti: Il corpo insegnante si avvale di tre docenti, di cui due laiche e una suora, più un esperto esterno che cura la motoria e due esperti esterni madrelingua che curano L2. L’età media dei docenti non supera i 50 anni; un’insegnante è laureata, altre due diplomate e abilitate e con titoli di merito inerenti l’insegnamento e altri anche non specifici.

MIUR

INVALSI – Questionario scuola

Caratteristiche del dirigente scolastico o del coordinatore educativo/didattico: il dirigente scolastico è un’insegnante che ha lunga esperienza nella primaria e che ha rivestito il ruolo di dirigente per almeno 10 anni presso un istituto cattolico paritario di Palermo, prima di insediarsi a Vittoria. E’ una persona molto dinamica, aperta al confronto e alle innovazioni, sempre disponibile. INVALSI – Questionario scuola
(max 100 caratteri spazi inclusi) Indicatori elaborati dalla scuola

Domande guida

  • Quali le caratteristiche socio anagrafiche del personale docente (es. età, stabilità nella scuola)?
  • Quali le competenze e i titoli posseduti dal personale (docenti laureati, docenti specializzati nel sostegno, formazione professionale in settori specifici artistico-espressivi, motorio, ecc.)?
  • La scuola si avvale anche di figure professionali specifiche come pedagogista, psicologo, pediatra o altri esperti esterni?

Facendo riferimento ai dati e alle evidenze disponibili, descrivere le opportunità e i vincoli per la scuola.

Risorse professionali
Opportunità Vincoli
La percentuale di docenti che oltre al titolo necessario per insegnare, possiedono dei titoli ulteriori anche  superiori ai livelli di riferimento è alta. Infatti gli insegnanti con una formazione continua ed approfondita sulle nuove tecnologie, permettono un uso sistematico degli strumenti dedicati alla didattica digitale e di adeguare la scuola verso una didattica innovativa. La scuola ha aderito a corsi rivolti a curare una formazione professionale particolarmente votata alle differenti metodologie didattiche. I diversi docenti della scuola, sia su base personale sia su suggerimenti della dirigente, partecipano a percorsi di formazione continua. Spesso l’Istituto si avvale di figure specializzate (es. un docente di madre lingua per lo studio di lingua inglese) le quali arricchiscono l’offerta formativa della scuola. La continuità didattica è stata interrotta dalle assunzioni straordinarie del 2015 e del 2016 dovute alla L.107/15 “La Buona Scuola”, che hanno svuotato il territorio di insegnanti abilitati, creando non poche difficoltà di reperimento di personale formato e esperiente.  Non è presente in Istituto una equipè  socio-psico-pedagogica, utile ad aiutare i bambini che hanno disagi o disturbi di comportamento.

            

2 Esiti (in termini di benessere, sviluppo e apprendimento dei bambini)

2.1 Risultati in termini di benessere dei bambini al termine del triennio

Definizione dell’area – Stare bene a scuola, sentirsi sicuri e accolti è una delle finalità principali della Scuola dell’Infanzia secondo le vigenti Indicazioni Nazionali.

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE
Benessere dei bambini: Nell’istituto si attenzona particolarmente il bambino che riveste un ruolo di centralità sia nella valorizzazione dei suoi processi di apprendimento che in quelli relazionali. Tutte le attività tengono conto delle specificità di ognuno, in relazione ai ritmi di apprendimento e valorizzando le peculiarità di ognuno.

INVALSI  -Questionario scuola

Numero di bambini trasferiti da altre scuole dell’infanzia: 5 INVALSI – Questionario scuola
Numero di bambini che hanno abbandonato la
scuola dell’infanzia considerata (per altre scuole o per destinazione ignota): 4 INVALSI – Questionario scuola
(max 100 caratteri spazi inclusi) Indicatori elaborati dalla scuola

Domande guida e individuazione dei punti di forza e di debolezza

  • In che modo la scuola promuove concretamente il benessere di ciascun bambino all’interno della sezione?

 

Risultati in termini di benessere dei bambini al termine del triennio
Punti di forza Punti di debolezza
La nostra Scuola dell’Infanzia è molto attenta al benessere del bambino, essa ha il compito di rafforzare l’identità, l’autonomia e le competenze e l’avvio alla cittadinanza dei bambini per favorire la formazione integrale della persona. Per questo motivo le docenti si impegnano ad  aiutare i bambini  a Essere, a Fare, a Vivere con gli altri a Conoscere, adottando le seguenti strategie:

Progetto Accoglienza: progettare e allestire spazi, locali, ambienti per il benessere, l’autonomia, la socialità, apprendimento del bambino.

Accogliere bambini in modo personalizzato.

Predisporre momenti individuali e collettivi con la famiglia per un interscambio di informazioni sui bambini.

Utilizzare l’ascolto attivo per migliorare le capacità relazionali.

Autonomia:

Considerare l’errore come una risorsa (errore strategico) e incoraggiare il bambino a provare e fare tentativi.

Considerare ogni proposta del bambino e valorizzare le sue conquiste

Aiutare i bambini in difficoltà e incoraggiarli semplificandone le strategie.

Rafforzare nel bambino l’autostima con atteggiamenti gratificanti.

Favorire la socializzazione valorizzando le potenzialità di ciascuno.

Predisporre momenti di festa e di incontri finalizzati all’interazione Scuola–Famiglia e con altre scuole del territorio.

La scuola per mancanza di risorse economiche non ha una struttura e personale idoneo per accogliere bambini con disabilità, ma accoglie i BES e i DSA.

 

Criterio di qualità

La scuola promuove il benessere, il coinvolgimento e l’inclusione di ciascun bambino, con particolare riguardo per quelli svantaggiati

Rubrica di valutazione Situazione  della scuola
La maggioranza dei bambini della scuola ha difficoltà nel momento del distacco dai genitori, non si coinvolge nelle attività proposte, ha scarsa autonomia, la relazione nel gruppo è molto povera e conflittuale, la maggioranza dei bambini vive con difficoltà le situazioni di routine (pranzo, riposo, uso dei servizi).  Molto critica
‚
Alcuni bambini mostrano difficoltà nel momento del distacco dai genitori, in generale i bambini hanno tempi brevi di attenzione nelle attività proposte, hanno autonomia solo relativamente ad alcuni spazi e giochi, la socialità è di gruppi amicali ristretti, ci sono bambini esclusi da tutti i gruppi, alcuni bambini vivono con disagio le situazioni di routine.   Con qualche criticità
„
La maggior parte dei bambini è serena nel momento del distacco dai genitori, mostrano interesse per le attività proposte, si autorganizzano con piacere utilizzando con competenza gli spazi della sezione, propongono attività o esplorazioni. Le relazioni amicali includono tutti i bambini. Tutti i bambini accettano con serenità le situazioni di routine.  Positiva
†
I bambini vivono serenamente il distacco dai genitori, le difficoltà sono sporadiche e temporanee, mostrano interesse per le attività proposte e sono propositivi verso nuove possibilità, si autorganizzano con competenza e piacere negli spazi della sezione di cui si prendono cura stabilmente, sono incoraggiati a proporre attività o esplorazioni. Le relazioni amicali sono inclusive, cooperative e di solidarietà e i bambini sanno affrontare e risolvere autonomamente i conflitti. I bambini vivono le situazioni di routine partecipando con piacere e in autonomia, in un clima di rispetto delle esigenze anche personali.  Eccellente
Motivazione del giudizio assegnato
Le famiglie lasciano i loro bimbi con serenità e con fiducia, perché riconoscono la professionalità, la serenità  e la sicurezza delle figure di riferimento e dell’ ambiente scolastico che li circonda, quasi a carattere familiare. Infatti, lo denota il fatto che ogni anno c’ è un  buon numero  di bambini che vengono dalla scuola statale, che spaventati per  la  formazione delle  classi  sempre più numerose, preferiscono un ambiente più selezionato .

 

2.2 Risultati di sviluppo e apprendimento

Definizione dell’area – Esiti educativi e formativi raggiunti dalle bambine e dai bambini al termine del triennio di frequenza della scuola dell’infanzia. È importante che la scuola sostenga lo sviluppo globale e il percorso educativo di tutti i bambini, garantendo ad ognuno il raggiungimento dei traguardi previsti dalle Vigenti Indicazioni nazionali. Questa sezione include anche il conseguimento delle competenze chiave e di cittadinanza.

Si parla di competenze chiave per indicare un insieme di competenze, anche di natura trasversale, ritenute fondamentali per orientare i bambini della scuola dell’infanzia al senso della cittadinanza. Tra queste rientrano ad esempio le competenze sociali, civiche e morali (rispetto delle regole, capacità di creare rapporti positivi con gli altri e di dialogare ed ascoltare, senso di ciò che è giusto e di ciò che non è giusto, sviluppo dell’etica della responsabilità, riconoscimento di valori condivisi, primo riconoscimento dei diritti e dei doveri uguali per tutti) e le competenze personali legate alla capacità di orientarsi e di agire efficacemente nelle diverse situazioni. Appare inoltre importante considerare la capacità dei bambini di autoregolarsi nell’apprendimento e di organizzarsi in modo autonomo nelle attività individuali e di gruppo.

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE
Età di accesso nella scuola primaria: 5 anni e 6 mesi compiuti entro il 30 aprile MIUR
Motivazione dell’età di accesso (in anticipo o posticipo) nella scuola primaria: età regolare per legge INVALSI – Questionario scuola
Esiti dello sviluppo globale del gruppo sezione in merito al raggiungimento delle finalità della scuola dell’infanzia: prima di passare alla scuola primaria, le insegnanti di sezione, singolarmente e collegialmente, si accertano che i bambini abbiano raggiunto i pre-requisiti per il passaggio (attraverso l’osservazione casuale, sistematica e la compilazione di apposite schede).  INVALSI – SVA
Capacità di fronteggiare il passaggio alla scuola primaria: essendo la nostra una scuola verticalizzata, i bambini che scelgono di frequentare la scuola primaria nel nostro istituto (di solito la maggior parte) lo fanno con molta serenità e sicurezza poiché conoscono i locali e le insegnanti, e inoltre perché hanno raggiunto i prerequisiti necessari al nuovo inserimento. INVALSI – Questionario docenti
Entro il 30 Aprile per la scuola dell’infanzia Indicatori elaborati dalla scuola

Domande guida e individuazione dei punti di forza e di debolezza

  • Quanti bambini, al termine del triennio di scuola dell’infanzia, hanno conseguito le competenze di base delineate nel paragrafo “Dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria” delle vigenti Indicazioni nazionali?
  • Ci sono alunni, in obbligo scolastico, trattenuti un anno in più nella scuola dell’infanzia e perché?
  • Ci sono bambini che verranno iscritti alla scuola primaria in anticipo scolastico e perché?
Risultati di sviluppo e apprendimento
Punti di forza Punti di debolezza
Il nostro istituto si connota come una scuola che consiglia di completare il percorso di tre anni di frequenza, per poi passare alla primaria, perchè le tappe sono ritenute propedeutiche e fondamentali per  un  passaggio sereno senza ansie. Quasi tutti i bimbi raggiungono i prerequisiti della scuola primaria secondo le norme vigenti dalle Indicazioni nazionali: competenze di tipo sociale, civiche e morali, competenze di tipo personale, di autonomia, di identità. Solo un bambino su 100 viene iscritto  anticipatamente alla primaria dello stesso Istituto e non ci sono bimbi che vengono trattenuti un anno in più. Alcuni bambini non completano il triennio o per motivi economici o per problemi legati ai cambiamenti dei docenti (Assunzione straordinaria L.107/15), ma preferirebbero la continuità.

Criterio di qualità

La scuola garantisce il conseguimento delle sue finalità: sviluppo dell’identità, dell’autonomia, delle competenze e avvio alla cittadinanza.

Rubrica di valutazione Situazione della scuola
La maggior parte dei bambini mostra a scuola scarsa curiosità verso le attività proposte, scarsa consapevolezza dei propri limiti e delle proprie potenzialità, indifferenza verso gli altri. La maggior parte dei bambini è passiva e raramente si mette in gioco, mostra difficoltà nell’esprimere e gestire le proprie emozioni e nel manifestare idee e opinioni. La scuola non è stata in grado di attivare nei bambini la capacità di pianificare le azioni e glistrumenti necessari per realizzare un obiettivo e di saper riflettere sulle proprie azioni.

La scuola non si è dotata di criteri condivisi per individuare se i traguardi formativi sono stati raggiunti. La rilevazione dello sviluppo delle competenze dei bambini rispetto ai traguardi formativi è lasciata all’iniziativa individuale degli insegnanti. Ci sono trasferimenti e abbandoni e concentrazioni anomale di bambini trattenuti nella scuola dell’infanzia, senza motivazione cogente.

 Molto critica
Buona parte dei bambini mostra curiosità solo verso alcune delle attività proposte, una capacità di riconoscimento dei propri limiti e dei propri punti di forza non del tutto sviluppata, poca attenzione verso gli altri bambini e adulti. Buona parte dei bambini si mette in gioco solo in alcune situazioni, esprime, ma con difficoltà, le proprie emozioni e non sa gestirle; esprime, solo su richiesta, le proprie opinioni e non le argomenta. La scuola nonè stata in grado di attivare nei bambini la capacità di pianificare con sufficiente autonomia le azioni e gli strumenti necessari per realizzare un obiettivo e per riflettere sulle proprie azioni.

La scuola ha condiviso per linee generali i criteri per verificare se i traguardi formativi sono stati raggiunti ma la rilevazione dello sviluppo delle competenze dei bambini ha luogo in maniera episodica e impressionistica. Si rileva qualche sporadico caso di trasferimento e abbandono e qualche bambino è trattenuto nella scuola dell’infanzia.

 Con qualche criticità
„
I bambini mostrano curiosità per la maggior parte delle attività proposte e vi partecipano. Hanno elaborato alcune consapevolezze sul riconoscimento dei propri limiti e dei propri punti di forza; mostrano interesse e attenzione verso gli altri. Accettano spesso di mettersi in gioco, sanno esprimere e gestire le proprie emozioni con sufficiente adeguatezza, sanno esprimere le loro opinioni e sanno argomentarle. Sanno pianificare con sufficienteautonomia le azioni e gli strumenti necessari per realizzare un obiettivo. Riflettono con sufficiente adeguatezza sulle proprie azioni e sul proprio sapere.

La scuola ha discusso e individuato collegialmente i criteri per verificare se i traguardi formativi sono stati raggiunti; la rilevazione dello sviluppo delle competenze dei bambini rispetto ai traguardi formativi ha luogo in maniera sistematica con metodologie specifiche e strumenti appropriati lungo il corso dell’anno scolastico. Non ci sono casi di trasferimento, abbandono o trattenimento nella scuola dell’infanzia.

Positiva
†
La scuola ha saputo attivare nella maggioranza dei bambini atteggiamenti di curiosità, sia nelle attività individuali che di gruppo, riconoscimento dei propri limiti e dei propri punti di forza, rispetto degli altri, capacità di mettersi in gioco, di esprimere le proprie emozioni e saperle gestire, di esprimere opinioni e argomentarle nel confronto con gli altri, di pianificare con sufficiente autonomia le azioni e gli strumenti necessari per realizzare un obiettivo, di saper riflettere sulle proprie azioni e sul proprio sapere e di metterlo a disposizione degli altri bambini. La scuola ha discusso e individuato collegialmente i criteri per individuare se i traguardi formativi sono stati raggiunti; la rilevazione dello sviluppo delle competenze dei bambini ha luogo in maniera sistematica con metodologie specifiche e strumenti appropriati lungo il corso dell’anno scolastico ed è oggetto di discussione all’interno del gruppo docente per verificare la bontà dei miglioramenti progettuali effettuati, introdurre innovazioni migliorative e un’offerta formativa più idonea. Non ci sono casi di trasferimento, abbandono o trattenimento nella scuola dell’infanzia.  Eccellente
Motivazione del giudizio assegnato
La nostra scuola è molto attenta allo sviluppo integrale della personalità del bambino perché è il futuro  cittadino del domani, ha rispetto  verso gli altri, per l’ambiente, per il diverso. A scuola sono stati discussi e individuati collegialmente, sulla base dei traguardi di sviluppo delle competenze e degli obiettivi formativi proposti dalle Indicazioni Nazionali, i criteri e i prerequisiti che i bambini dovrebbero raggiungere  alla fine del triennio della scuola dell’ infanzia, predisponendo apposite schede e relazioni; la scuola sa anche  dare ai suoi alunni una sensibilità etica, morale e religiosa non indifferente.

 

2.3 Risultati a distanza

Definizione dell’area – L’azione della scuola può definirsi efficace quando assicura risultati a distanza nei percorsi di studio successivi o nell’inserimento nel mondo del lavoro. È, pertanto, importante conoscere i percorsi formativi dei bambini usciti dalla scuola dell’infanzia ad un anno o due di distanza, e monitorare inoltre i risultati sia all’interno del primo ciclo, sia nel passaggio al secondo ciclo e oltre.

Per il primo anno di compilazione del RAV Infanzia, le scuole non avranno informazioni di ritorno, mentre a regime si potranno ottenere i risultati per quanto concerne le competenze progressivamente sviluppate a partire da quelle acquisite nella Scuola dell’Infanzia.

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE
Competenze non cognitive e apprendimenti in I primaria OECD ESP
Apprendimenti in II e V primaria INVALSI SNV
Apprendimenti al termine del primo ciclo di istruzione INVALSI SNV
Abbandono precoce degli studi MIUR
Apprendimenti in II e V secondaria di secondo grado INVALSI SNV
Transizione all’università MIUR
Conseguimento del titolo di studio terziario MIUR
Transizione al mondo del lavoro MIUR
Comportamenti nocivi a sé e agli altri in età evolutiva Questionario genitori
(max 100 caratteri spazi inclusi) … Indicatori elaborati dalla scuola

Domande guida e individuazione dei punti di forza e di debolezza

  • Quali sono gli esiti dei bambini usciti dalla scuola dell’infanzia al termine del primo anno di scuola primaria[1]?
  • I bambini in uscita hanno saputo affrontare le differenze pedagogico-didattiche incontrate in primaria?
Risultati a distanza
Punti di forza Punti di debolezza
In base alle Indicazioni del Curricolo i bimbi hanno raggiunto i traguardi per affrontare il ciclo successivo. Spesso dopo il primo inserimento alla primaria, la maestre dell’infanzia si mettono in contatto con le maestre della Primaria e dai colloqui si deduce che i bambini provenienti dalla nostra scuola sono scolarizzati e hanno un alto senso etico e morale, riescono ad essere autonomi e indipendenti e hanno un  buon senso critico. Alcuni obiettivi non sono chiari, per es: se con i bimbi bisogna insistere sui grafismi e la lettura, assecondando la richiesta dei genitori che è quella di dare anticipazioni.

Criterio di qualità

La scuola favorisce lo sviluppo globale dei bambini, delle competenze chiave, di cittadinanza e degli apprendimenti di base che saranno centrali per i successivi percorsi di studio, di lavoro e di vita.

La scuola si raccorda con gli altri ordini scolastici per comprendere quanto è stata efficace nella promozione delle competenze e nella riduzione precoce delle disuguaglianze.

Rubrica di valutazione Situazione della scuola
La scuola non monitora i risultati a distanza dei bambini oppure i risultati dei bambini nel successivo percorso di studio (primaria) non sono soddisfacenti: una quota consistente di bambini o specifiche tipologie di bambini incontra difficoltà di apprendimento (non sono ammessi alla classe successiva, evidenziano gravi lacune negli apprendimenti di italiano e matematica) e/o abbandona gli studi nel percorso successivo (secondaria di primo grado).  Molto critica
‚
I risultati dei bambini nel successivo percorso di studio (primaria) sono sufficienti: diversi bambini incontrano difficoltà di apprendimento (non sono ammessi alla classe successiva, evidenziano lacune negli apprendimenti di italiano e matematica) o abbandonano gli studi nel percorso successivo (secondaria di primo grado).

ƒCon qualche criticità

„
I risultati dei bambini nel successivo percorso di studio (primaria) sono buoni: pochi bambini incontrano difficoltà di apprendimento (sono tutti ammessi alla classe successiva, presentano livelli soddisfacenti negli apprendimenti di italiano e matematica) e il numero di abbandoni nel percorso di studi successivo (secondaria di primo grado) è molto basso.  Positiva
†
I risultati dei bambini nel percorso successivo di studio (primaria) sono molto positivi: i bambini non incontrano difficoltà di apprendimento (sono tutti ammessi alla classe successiva e hanno ottimi risultati negli apprendimenti di italiano e matematica) e non ci sono casi di abbandono degli studi nel percorso successivo (secondaria di primo grado).   Eccellente
Motivazione del giudizio assegnato
Si è scelto il giudizio 5, perché dai colloqui con le maestre della primaria è emerso che gli alunni sono stati scolarizzati con esiti positivi, hanno un’ottima manualità, eccellente creatività, ma soprattutto sono abituati all’ascolto, all’attività di logica.  Inoltre hanno sviluppato il senso civico etico-morale.

 

3 A) Processi – Pratiche educative e didattiche

3.1 Curricolo, progettazione e valutazione

Definizione dell’area – Eventuale orientamento pedagogico della scuola (montessoriano, steineriano, altro). Definizione di attività, traguardi e obiettivi a livello di scuola e capacità di rispondere alle attese educative e formative provenienti dalla comunità di appartenenza. Modalità di progettazione didattica, monitoraggio e revisione delle scelte progettuali effettuate dagli insegnanti. Modalità impiegate per rilevare le risorse, le esigenze e gli interessi dei bambini e per tenerne conto.

Il curricolo è qui definito come l’autonoma elaborazione da parte della scuola, sulla base delle esigenze e delle caratteristiche dei bambini e delle famiglie, di un’offerta formativa idonea a promuovere nei bambini condizioni di benessere e opportunità di apprendimento. Il curricolo propone una pluralità di esperienze che consentano lo sviluppo e la promozione di specifiche attitudini e competenze, in armonia con quanto indicato nei documenti ministeriali[2]. La progettazione didattica è qui definita come l’insieme delle scelte pedagogiche, metodologiche e didattiche adottate dagli insegnanti collegialmente. Il curricolo di istituto, la progettazione educativo-didattica e la rilevazione delle acquisizioni dei bambini sono strettamente interconnessi; nel RAV sono suddivisi in sottoaree distinte al solo fine di permettere alle scuole un esame puntuale dei singoli aspetti. L’area è articolata al suo interno in tre sottoaree:

  • Curricolo e offerta formativa – definizione e articolazione del curricolo di istituto e delle attività di ampliamento dell’offerta formativa (es. attività psicomotorie, artistico-musicali, lingua straniera, corsi di palestra, di piscina anche tenuti da esperti esterni)
  • Progettazione educativo-didattica – modalità di progettazione Modalità di monitoraggio e valutazione

Curricolo e offerta formativa

Indicatori

COD Nome indicatore Fonte
Orientamento pedagogico improntato alle più moderne indicazioni nazionali dettate dal MIUR e con un’evidente impronta cattolica che ci contraddistingue.

INVALSI – Questionario scuola

– Questionari insegnanti

Curricolo: nel nostro istituto abbiamo scelto di venire incontro alle esigenze e alle richieste delle famiglie rendendo i nostri orari flessibili in entrata e più lunghi in uscita. Dal 2016 in forma sperimentale e dal 2017 in maniera più stabile, gli orari sono 8:30-16:00, da lunedì a sabato. La scuola resterà aperta anche nel mese di luglio ma con orari solo antimeridiani e con la chiusura del sabato. La mensa resta aperta fino all’ultimo giorno per garantire un ulteriore servizio alle famiglie.

INVALSI – Questionario scuola

– Questionari insegnanti

(max 100 caratteri spazi inclusi) Indicatori elaborati dalla scuola

Domande guida e individuazione dei punti di forza e di debolezza

  • Tenendo conto dei documenti ministeriali di riferimento, la scuola ha elaborato un piano dell’offerta formativa calibrato in relazione alle caratteristiche del territorio e alle esigenze dell’utenza (bambini, famiglie)?
  • Il piano definisce l’impostazione pedagogica e metodologica della scuola, la proposta educativa, le modalità di interazione tra scuola, famiglia, territorio e gli interventi a favore dell’inclusione?

Nel piano si specifica attraverso quali proposte si intendono formare nei bambini le competenze di base da conseguire negli anni prescolari?

Curricolo e offerta formativa
Punti di forza Punti di debolezza
La Scuola dell’Infanzia  ha  elaborato un Curricolo sempre più completo  relativo ai tutti i campi d’esperienza delle Indicazioni  Nazionali, ampliando l’Offerta Formativa con progetti sull’Alimentazione, lo studio della lingua straniera, l’informatica, la sicurezza, l’igiene, la legalità. La scuola si deve impegnare di più per dare agli alunni strumenti significativi su alcune competenze, quali  le competenze digitali, imparare  a imparare, maggiore consapevolezza   ed  espressione culturale che  sono affidate  spesso  all’ iniziativa  del singolo docente.

Progettazione educativa

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE
Progettazione educativo-didattica: la progettazione viene pianificata prima dell’inizio dell’anno scolastico e poi viene approvata collegialmente e vengono individuati e condivisi gli obiettivi comuni. Di solito ciò che viene pianificato viene poi realizzato, tenendo conto delle Indicazioni Nazionali vigenti e documentato con schede appositamente strutturate e con materiale video. Normalmente si attinge dalle guide didattiche più aggiornate. INVALSI – Questionari insegnanti
Pratiche volte ad attuare le vigenti Indicazioni nazionali e loro impatto: il progetto educativo viene spesso rivisto, e qualora ve ne siano le condizioni viene modificato per essere quanto più possibile adatto alle esigenze dei bambini e ai loro ritmi di apprendimento. Questionario docenti infanzia
(max 100 caratteri spazi inclusi) Indicatori elaborati dalla scuola

Domande guida e individuazione dei punti di forza e di debolezza

  • La progettazione educativa viene elaborata collegialmente in maniera partecipata?
  • Il progetto educativo tiene conto degli interessi e delle risorse cognitive dei bambini e delle caratteristiche del contesto e delle famiglie?
  • Il progetto elaborato corrisponde effettivamente alla pratica educativa?
  • La scuola tiene conto delle vigenti Indicazioni nazionali, produce documenti programmatici per tutte le sezioni?
  • Quali sono le fonti cui attinge la scuola per elaborare la progettazione? Quali (fonti) della cultura (letteraria, artistica, scientifica) quali dei fatti e fenomeni della realtà, quali del mondo dell’infanzia, quali della vita quotidiana.
Progettazione educativa
Punti di forza Punti di debolezza
Nella progettazione educativa, si attuano iniziative finalizzate al miglioramento della didattica, alla condivisione di tematiche e di strategie. Il progetto  elaborato corrisponde effettivamente  alla pratica educativa. Si effettuano incontri di intersezione tra i docenti della scuola dell’infanzia  per elaborare la progettazione educativa in maniera collegiale e partecipata. Ci si incontra altresì con gli insegnanti degli anni-ponte  per confronti didattico-metodologici, a partire dalle problematiche riscontrate e dalle pratiche adottate quotidianamente in sezione. Nella revisione della progettazione  si devono ancora attuare  con più chiarezza strategie metodologiche comuni per approfondire i traguardi per le competenze chiave di cittadinanza.

            

Valutazione dell’efficacia delle pratiche educative

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE
Modalità di rilevazione dei progressi dei bambini: osservazione casuale, sistematica e documentazione con foto e video.. INVALSI – Questionario scuola infanzia
Valutazione delle pratiche educative: la valutazione delle pratiche educative avviene attraverso la Compilazione di apposite schede  in ingresso, in itinere, finale.
(max 100 caratteri spazi inclusi) Indicatori elaborati dalla scuola

Domande guida e individuazione dei punti di forza e di debolezza

  • Quali condotte/acquisizioni dei bambini vengono rilevate e relativamente a quali ambiti del curricolo?
  • La rilevazione è periodica ed effettuata secondo criteri condivisi tra insegnanti della scuola (o della singola sezione)?
  • Per effettuare le rilevazioni ci si avvale di metodologie specifiche (documentazione, portfolio, osservazioni sistematiche con l’uso di strumenti)? Quanto è diffuso il loro utilizzo?
  • Sulla base delle rilevazioni effettuate, che consentono di cogliere gli interessi, le risorse cognitive, i progressi dei bambini e le eventuali criticità di alcuni, il progetto educativo viene rivisto e modificato? Vengono intraprese azioni mirate per far fronte alle criticità riscontrate?
  • Viene compiuta una valutazione della qualità dell’ambiente, delle pratiche e dei processi educativi al fine di rilevarne l’idoneità rispetto alle esigenze dei bambini e alla realizzazione del progetto educativo?
Rilevazione dei progressi dei bambini
Punti di forza Punti di debolezza
La scuola, ormai da diversi anni, per la documentazione si avvale dell’osservazione sistematica; inoltre utilizza la raccolta di schede, disegni, materiale fotografico, per valutare l’acquisizione delle competenze-chiave. La rilevazione dei traguardi di sviluppo delle competenze viene  fatta attraverso relazioni, secondo le vigenti Indicazioni Nazionali, tenendo conto dei ritmi di apprendimento dei piccoli, con percorsi personalizzati se ne fosse necessario. Si utilizzano fonti aggiornate (libri, guide, CD, DVD) sia per la programmazione che per le griglie di valutazione. Nell’Infanzia, in ambito valutativo, per gli alunni dei tre anni e quattro anni mancano strumenti condivisi che renderebbero la valutazione più chiara.

Criterio di qualità

La scuola propone un curricolo aderente alle esigenze del contesto, progetta attività didattiche coerenti con il curricolo, rileva interessi, esigenze, acquisizioni dei bambini utilizzando criteri e strumenti condivisi.

Rubrica di valutazione Situazione  della scuola
La scuola non ha elaborato un proprio curricolo, oppure si è limitata a riportare nel POF i criteri presenti nei documenti ministeriali di riferimento senza rielaborarli. Le competenze che si intendono promuovere nei bambini non sono state specificate. Non sono presenti attività di ampliamento dell’offerta formativa.

La programmazione delle attività fa riferimento ai documenti ufficiali, ma non si integra

con la realtà del territorio. Non sono definite le esperienze e le attività educative finalizzate all’acquisizione delle competenze né le modalità attraverso le quali tali esperienze vengono modificate per venire incontro agli interessi manifestati dai bambini, alle specifiche esigenze di alcuni, ai progressi rilevati.

Non sono utilizzati criteri e strumenti di rilevazione comuni, oppure i criteri e gli strumenti di rilevazione comuni sono utilizzati solo da pochi insegnanti o per pochi ambiti di esperienza educativa.

 Molto critica
‚
La scuola ha definito alcuni aspetti del proprio curricolo, integrandoli solo parzialmente con la realtà del territorio e rimandando per gli altri aspetti a quanto previsto nei documenti ministeriali di riferimento. La definizione delle competenze che si intendono promuovere nei bambini è da sviluppare in modo più approfondito. Le attività di ampliamento dell’offerta formativa sono perlopiù coerenti con il progetto formativo di scuola, ma lasciate alla programmazione e conduzione degli esperti. Raramente si introducono

esperienze relative al mondo naturale e fisico, o a quello letterario e artistico.

La progettazione e il riadattamento continuo delle esperienze e delle attività educative finalizzate all’acquisizione delle competenze devono migliorare. La progettazione didattica viene effettuata occasionalmente e viene condivisa da un numero limitato di docenti. I docenti condividono criteri di rilevazione del comportamento e delle acquisizioni dei bambini definiti a livello di scuola ma le rilevazioni non sono condotte in maniera sistematica e secondo procedure codificate. La progettazione di nuove esperienze e attività educative a seguito delle rilevazioni effettuate (rilevazione degli interessi manifestati dai bambini, dei loro progressi, delle esigenze particolari di alcuni) non viene realizzata in maniera sistematica.

 Con qualche criticità
„
La scuola ha elaborato un proprio curricolo a partire dai documenti ministeriali di riferimento, curandone l’adattamento con la realtà del territorio. Le esperienze e le attività educative finalizzate all’acquisizione delle competenze tengono conto degli interessi manifestati dai bambini, alle specifiche esigenze di alcuni, ai progressi rilevati; le modalità attraverso le quali tali esperienze di evolvono sono state definite con chiarezza. Le attivitàdi ampliamento dell’offerta formativa sono coerenti con il progetto formativo della scuola dal punto di vista dei contenuti. Le insegnanti sono presenti e partecipano alle attività condotte dagli esperti.

Le attività sono scelte in riferimento a diverse stimoli alimentando nei bambini la curiosità verso i fenomeni del mondo fisico, sociale e culturale. La progettazione educativa viene effettuata periodicamente e i criteri per la rilevazione dei progressi e delle acquisizioni dei bambini vengono esplicitati. Tuttavia sia la progettazione educativa sia le definizione dei criteri non è stata decisa in maniera partecipata.

 Positiva
Gli insegnanti utilizzano con regolarità forme di documentazione (portfolio, diari, ecc.) per la rilevazione dei progressi e delle acquisizioni dei bambini. La progettazione di nuove esperienze e attività educative a seguito delle rilevazioni effettuate è una pratica frequente ma non sistematica e andrebbe per questo migliorata.
†
A partire dai documenti ministeriali di riferimento la scuola ha elaborato un proprio curricolo che gli insegnanti utilizzano come strumento di lavoro per la programmazione delle attività educative. Nel documento curricolare vengono definiti con chiarezza: l’impostazione pedagogica, le metodologie utilizzate per promuovere definite e specifiche competenze, la declinazione delle esperienze educative in relazione al livello di sviluppo e alle caratteristiche dei bambini di diversa età. Il curricolo si sviluppa a partire dalle caratteristiche del contesto e dei bisogni formativi dell’utenza. Le attività di ampliamento dell’offerta formativa sono parte integrante del progetto formativo della scuola e vengono progettate e condotte in collaborazione tra insegnati ed esperti.

Le attività e le esperienze sono realizzate considerando: l’esperienza vissuta o ricordata dei bambini, i loro interessi, i fatti della realtà, la cultura, e vengono sviluppate tramite varietà di linguaggi.

La rilevazione e la progettazione educativo-didattica vengono effettuate con sistematicità in forma partecipata coinvolgendo tutti i docenti della scuola. I criteri per la rilevazione degli interessi,dei progressi e delle acquisizioni dei bambini vengono decisi consensualmente. La rilevazione e la documentazione dei progressi avviene con sistematicità. C’è una forte relazione tra le attività di progettazione e quelle di rilevazione. I risultati delle rilevazioni sono usati in modo sistematico per riorientare la progettazione e realizzare interventi didattici mirati.

 Eccellente
Motivazione del giudizio assegnato
La nostra scuola ha elaborato un proprio curricolo basandosi sui vari documenti ministeriali di riferimento, tenendo conto del tessuto territoriale della città, della popolazione scolastica in cui opera. I docenti partecipano attivamente alla vita scolastica, anche quando intervengono esperti esterni. Tuttavia vanno aumentati il numero di incontri per redigere la progettazione educativa.

3.2 Ambiente di apprendimento

Definizione dell’area- Capacità della scuola di creare un ambiente educativo e di apprendimento in grado di promuovere lo sviluppo affettivo, sociale, cognitivo, ludico dei bambini. La cura dell’ambiente riguarda le seguenti dimensioni.

  • Dimensione pedagogico-organizzativa – gestione degli spazi, delle attrezzature, dei materiali, dei tempi in funzione educativa
  • Dimensione metodologica – modalità dello svolgimento delle esperienze e delle attività finalizzate allo sviluppo di competenze intellettuali, sociali, ludiche dei bambini;
  • Dimensione relazionale – sviluppo di un clima relazionale positivo tra bambini e tra adulti e bambini, caratterizzato in senso ludico e affettivo e imperniato sulla costruzione partecipata di regole condivise di convivenza.

Dimensione pedagogico-organizzativa

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE
Orario giornaliero di scuola: 8,30-16:00. INVALSI – Questionario scuola
Organizzazione oraria delle attività curricolari e delle routines. Le routines sono parte integrante della vita nella scuola dell’infanzia. Le routines sono per lo più rispettate per non disorientare il bambino. 8.30-9.00 accoglienza; lavare le mani e merenda 9,30; attività 10-11:45; lavare le mani e mensa 12:00-12:45; gioco libero e strutturato, uscita 13,30. Attività fino alle 15:00, gioco libero e strutturato, uscita ore 16. INVALSI – Questionario scuola
Organizzazione pedagogica di spazi, materiali, attrezzature, aree interne ed esterne della scuola. Gli spazi sono ampi, gli arredi sono adatti a essere composti e scomposti in base alle attività da realizzare. Gli spazi vengono sistematicamente controllati sotto il profilo della sicurezza. Gli ambienti sono tutti fruibili dai bambini, ma sempre e solo sotto l’osservazione attenta dell’insegnante di riferimento. Ci sono 2 ampi cortili, dove i bambini giocano liberamente dalla primavera in poi. Ci sono vari spazi per l’incontro delle insegnanti, e anche per l’incontro genitori-insegnanti. INVALSI – Questionario scuola
Organizzazione della sezione: Le sezioni sono 3, tutte eterogenee per età. INVALSI – Questionario scuola
(max 100 caratteri spazi inclusi) Indicatori elaborati dalla scuola

Domande guida e individuazione dei punti di forza e di debolezza

  • Le sezioni sono divise per età (3, 4 e 5 anni) o sono eterogenee?
  • Quali criteri si utilizzano per l’organizzazione e l’arredo della sezione?
  • In che modo la scuola cura gli spazi attrezzati per le diverse attività? I bambini hanno pari opportunità di fruire degli spazi attrezzati?
  • In che modo la scuola cura la presenza di supporti didattici nelle sezioni (biblioteca, LIM, materiali per le varie attività previste dai diversi campi di esperienza)?
  • I bambini fruiscono di spazi esterni anche per attività di apprendimento?
  • Vi sono nella scuola spazi per l’incontro tra insegnanti?
  • In che modo la scuola cura la gestione del tempo come risorsa per l’apprendimento? L’articolazione dell’orario scolastico è adeguata alle esigenze educative e di apprendimento degli alunni? L’orario giornaliero di scuola risponde alle esigenze educative di benessere e di apprendimento degli alunni?
Dimensione pedagogico organizzativa
Punti di forza Punti di debolezza
La scuola dell’Infanzia è suddivisa in tre sezioni eterogenee. Le aule sono ampie e luminose, in esse sono presenti arredi modulari, funzionali, che permettono di usufruire di uno spazio non statico. Vi è anche un saloncino con annesso un teatrino, per recite e musical, un laboratorio di computer e, inoltre, una palestra attrezzata per le attività sportive e ricreative. Ben due cortili, permettono attività educativo-didattiche, ricreative, e diventa luogo d’incontro nelle attività che riguardano l’Istituto. Tutto ciò concorre a rendere l’ambiente scolastico strutturato e a misura di bambino. L’articolazione dell’orario scolastico  è di tipo standard, e tiene conto delle attività di routine. Puntando sugli spazi ampi e variegati di cui la scuola dispone, ci si deve impegnare di più per dare agli alunni strumenti significativi sull’acquisizione di alcune competenze, quali  le competenze digitali, acquistando supporti adeguati all’età. Durante l’orario pomeridiano la scuola dovrebbe ampliare l’offerta formativa.

 

Dimensione metodologica

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE
Impostazione metodologica della scuola. Per stimolare le interazioni tra i bambini, si possono aggregare per età sia in classe che per interclasse, per fargli raggiungere degli apprendimenti mirati (organizzazione sociale della scuola che stimola le interazioni). Mettere i bambini di fronte a situazioni esperenziali e problematiche, in modo che il bambino venga stimolato. Dobbiamo stimolare la creatività attraverso l’esperienza, metodologie attive centrate sul fare del bambino INVALSI – Questionario scuola infanzia
(max 100 caratteri spazi inclusi) Indicatori elaborati dalla scuola

Domande guida e individuazione dei punti di forza e di debolezza

  • Gli insegnanti hanno condiviso l’idea di bambino che orienta le loro scelte educative? Quali sono i riferimenti teorici e pratici che sostengono tale idea di bambino? Tale idea di bambino valorizza le capacità emergenti e gli interessi infantili e consente di riconoscere il bambino concreto, distinguendone le peculiarità, capirne il punto di vista?
  • In che modo la scuola promuove interazioni tra i bambini nelle attività quotidiane sostenendo l’apprendimento reciproco tra bambini?
  • In che modo la scuola alimenta la curiosità, la creatività, la scoperta la riflessione e il gioco dei bambini?
  • La scuola promuove la collaborazione tra insegnanti per la realizzazione di modalità didattiche innovative?
  • In che modo si curano le routines quotidiane come elemento educativo, cognitivo e sociale?
  • C’è equilibrio tra attività di conversazione, manipolazione, espressione, costruzione, argomentazione, ecc?
  • La progettazione e la programmazione educativa coinvolgono attivamente il gruppo delle insegnanti?
Dimensione metodologica
Punti di forza Punti di debolezza
Nel nostro Istituto si cerca di condividere l’idea di un bambino aperto, autonomo, sicuro, concreto, libero da schematismi. L’ambiente scolastico diventa un luogo di apprendimento consapevole, dove la creatività la fantasia  sono al centro delle attività  didattiche. La routine, punto cardine su cui ruotano le attività della scuola dell’infanzia, aiuta il bambino nello sviluppo delle competenze. Ad esempio, il bambino acquisisce l’autonomia quando pian piano gli insegniamo ad apparecchiare e sparecchiare, magari sollecitiamo l’aiuto dei più grandi ai più piccoli (peer education).  Le strategie didattiche coniugano attività di tipo tradizionale a una didattica attiva, innovativa e personalizzata. Tuttavia, l’uso di didattiche innovative è prevalentemente frutto dell’iniziativa di singoli docenti e non risulta ancora condivisa del tutto a livello collegiale. Le attività laboratoriali devono essere incrementate.

Dimensione relazionale

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE
La promozione delle relazioni tra i bambini: il clima socio-educativo è orientato al benessere sin dal suo primo ingresso a scuola, ma per tutto l’arco dell’anno. Vengono stimolati i lavori di gruppo, anche durante l’organizzazione delle drammatizzazioni (cooperative learning). INVALSI – Questionario scuola
Il clima educativo e l’orientamento al benessere del bambino: nella nostra scuola adottiamo delle schede di osservazione per ogni bambino. INVALSI – Questionario scuola
(max 100 caratteri spazi inclusi) Indicatori elaborati dalla scuola

Domande guida e individuazione dei punti di forza e di debolezza 

  • In che modo la scuola è attenta alla creazione di un clima socio-educativo orientato al benessere dei bambini e alla promozione delle relazioni tra bambini?
  • Il clima e il tipo di collaborazione tra gli adulti che lavorano nella scuola quale modello di relazione offre ai bambini?
  • Sono previste strategie specifiche, collegialmente individuate e condivise, per prevenire e gestire eventuali conflitti? Quali?
  • In che modo la scuola promuove nei bambini un senso di appartenenza alla comunità scolastica?
  • Come la scuola promuove nei bambini un atteggiamento di attenzione, cura e rispetto delle cose, dei compagni, dell’ambiente?
  • I bambini vengono guidati a partecipare ad attività del territorio, cominciando a conoscerne la struttura sociale (feste, visite al comune, musei, progetti ecologici, ecc.)
Dimensione relazionale
Punti di forza Punti di debolezza
In tutte le sezioni, la promozione della condivisione di regole di comportamento è fontamentale. Spesso si lavora per sezioni aperte, collaborando, ad esempio, in progetti per i festeggiamenti che riguardano l’Istituto, oppure per iniziative comunali o del territorio in generale, assegnando ruoli e compiti di responsabilità che aiutano i bambini a sviluppare la loro autonomia e le loro competenze di avvio alla cittadinanza. Tutti i bambini vengono sensibilizzati ed educati a  prendersi cura degli spazi comuni  di cui si servono. La scuola dovrebbe promuovere ulteriori progetti che sviluppino competenze in campi di esperienza  traversali, che coinvolgano i temi della legalità, della solidarietà e dell’inclusione. Bisogna evitare le ripetizioni a pappagallo, le drammatizzazioni durante le quali i ruoli siano troppo rigidi e sia lasciato molto spazio all’organizzazione dell’insegnante e poco alla spontaneità del bambino (Creatività e centralità del bambino). Non c’è una strategia condivisa sulla gestione dei conflitti, ma vengono lasciate alla gestione dell’insegnante di sezione. La nostra scuola limita le uscite didattiche per la mancanza di pulmini omologati del comune

             

Criterio di qualità

La scuola offre un ambiente educativo che valorizza le competenze cognitive e socio-relazionali dei bambini anche in vista della promozione di attitudini di cooperazione e solidarietà, curando gli aspetti organizzativi, metodologici e relazionali della vita scolastica.

Rubrica di valutazione Situazione  della scuola
L’organizzazione di spazi e tempi non risponde alle esigenze educative e di apprendimento dei bambini. La disposizione degli arredi è rigida. Non ci sono spazi attrezzati per le diverse attività ludiche e di apprendimento o sono usati solo da una minoranza di bambini. Le scuola non incentiva l’uso di modalità didattiche innovative, oppure queste vengono adottate in un numero esiguo di sezioni. Le Regole condivise di comportamento non sono definite. I conflitti non sono gestiti o sono gestiti ricorrendo a modalità non efficaci.  Molto critica
‚
L’organizzazione di spazi e tempi risponde solo parzialmente alle esigenze educative e di apprendimento dei bambini. L’organizzazione degli arredi non è frontale ma offre scarse possibilità di variare l’assetto della sezione. Gli spazi esterni e interni attrezzati per le attività ludiche e di apprendimento sono usati, anche se in misura minore rispetto alle loro potenzialità.

La scuola incentiva l’utilizzo di modalità didattiche innovative, anche se limitatamente ad alcuni aspetti o ad alcuni campi di esperienza o solo nell’ultimo anno del triennio.  Le regole condivise di comportamento sono definite, ma in modo disomogeneo nelle sezioni. I conflitti sono gestiti anche se non sempre le modalità adottate sono efficaci.

 Con qualche criticità
L’organizzazione di spazi e tempi risponde alle esigenze educative e di apprendimento degli alunni. L’organizzazione degli arredi è flessibile e adatta per diversi tipi di esperienze. Gli spazi esterni e interni attrezzati per le attività ludiche e di apprendimento sono usati da un buon numero di sezioni. X
La scuola incentiva l’utilizzo di modalità didattiche innovative. I bambini effettuano esperienze e svolgono attività in piccoli gruppi, ma raramente lo fanno utilizzando anche le nuove tecnologie.

La scuola promuove prime esperienze di cittadinanza attraverso attività relazionali e sociali. Le regole condivise di comportamento sono definite ed attuate in quasi tutte le sezioni. I conflitti sono gestiti anche se non sempre le modalità adottate sono efficaci

La scuola incentiva l’utilizzo di modalità didattiche innovative. I bambini effettuano esperienze e svolgono attività in piccoli gruppi, utilizzano anche le nuove tecnologie, realizzano prodotti e progetti.

La scuola promuove prime esperienze di cittadinanza attraverso attività relazionali e sociali. Le regole condivise di comportamento sono definite ed attuate in quasi tutte le sezioni. I conflitti sono gestiti in modo efficace.

…

Positiva

†
L’organizzazione di spazi e tempi risponde in modo ottimale alle esigenze educative e di apprendimento dei bambini. L’organizzazione degli arredi è flessibile e ricca di moduli e materiali che i bambini utilizzano durante lo svolgimento delle esperienze. Gli spazi esterni e interni attrezzati per le attività ludiche e di apprendimento sono usati quotidianamente da tutte le sezioni.

La scuola promuove l’utilizzo di modalità didattiche innovative progettate in modo condiviso dalle insegnanti. I bambini effettuano esperienze e svolgono attività in piccoli gruppi, utilizzano le nuove tecnologie, realizzano prodotti o progetti come attività ordinarie di sezione e di intersezione.

La scuola promuove prime esperienze di cittadinanza attraverso attività relazionali e sociali che rafforzano il senso di appartenenza alla comunità scolastica. Le regole condivise di comportamento sono definite anche con il coinvolgimento dei bambini ed attuate in tutte le sezioni. I conflitti sono gestiti in modo efficace, ricorrendo anche a modalità che coinvologono i soggetti nell’assunzione di responsabilità personali.

 

 Eccellente

 

Motivazione del giudizio assegnato
La nostra scuola ha la grande fortuna di godere di ampi spazi e arredati in maniera flessibile, tuttavia a volte la didattica risente di alcune metodologie non sempre volte a valorizzare la centralità del bambino, quanto piuttosto mantiene la centralità dell’insegnante e dell’oggetto dell’insegnamento.

             

3.3 Inclusione e differenziazione

Definizione dell’area – Strategie adottate dalla scuola per la promozione dei processi di inclusione e il rispetto delle diversità. Azioni di sensibilizzazione alle differenze e loro valorizzazione e gestione, finalizzata alla riduzione delle disuguaglianze prodotte dalle condizioni socio-economico-culturali delle famiglie. Adeguamento dei processi di insegnamento e di apprendimento ai bisogni formativi di ciascun bambino. Modalità di inclusione dei bambini con bisogni educativi speciali, inclusa la disabilità, e dei bambini stranieri da poco in Italia.

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE
Attività di differenziazione della didattica: nel nostro istituto non ci sono bambini disabili certificati, per cui la didattica viene differenziata sulla base della valutazione delle insegnanti, attraverso il pdp. INVALSI – Questionario insegnanti
Attività di inclusione e sensibilizzazione alle differenze. Benché l’ambiente di provenienza dei nostri alunni risulti di estrazione medio-alta, non mancano casi di BES che vengono rilevati dagli insegnanti e su cui si discute collegialmente con la dirigente con la quale si individuano strategie di intervento mirato INVALSI – Questionario scuola Questionario insegnanti
(max 100 caratteri spazi inclusi) Indicatori elaborati dalla scuola

Domande guida e individuazione dei punti di forza e di debolezza

  • Vengono condotte con regolarità osservazioni qualitative di interessi, esigenze particolari, capacità emergenti dei bambini?
  • In che modo su tale base vengono riprogettate le attività educative per rispondere alle esigenze particolari di ciascun bambino e valorizzarne le potenzialità?
  • La scuola realizza attività per favorire l’inclusione degli alunni con disabilità nel gruppo dei pari? Con quali metodologie e con quali risultati?
  • Alla formulazione dei Piani Educativi Individualizzati partecipano tutti gli insegnanti della scuola? Il raggiungimento degli obiettivi definiti nei Piani Educativi Individualizzati viene monitorato con regolarità?
  • In che modo la scuola si prende cura degli alunni con bisogni educativi speciali? Le attività educative e didattiche per i Piani Didattici Personalizzati predisposti sono aggiornati con regolarità?
  • La scuola realizza attività di accoglienza per gli alunni stranieri da poco in Italia? Questi interventi riescono a favorire l’inclusione degli alunni stranieri? Qual è la ricaduta di questi interventi sulla qualità dei rapporti tra gli alunni e tra le famiglie?
Inclusione e differenziazione
Punti di forza Punti di debolezza
Nei bambini vengono rivelati con regolarità le osservazioni qualitative di interesse per cercare di capire le varie capacità con schede valutative di osservazione sistematica, ma anche con argomentazioni di attività educative attinenti alla realtà che li circonda. Inoltre, l’accoglienza dei bambini con disabilità, che vengono inseriti nel contesto sezione, avviene in maniera da non creare ansie ma, cercando prima di tutto di formulare piani educativi personalizzati per coglierne e capirne punti deboli e punti di forza. Naturalmente le pep vengono aggiornate e ristrutturati con regolarità. Avere personale specializzato aiuterebbe le insegnati di sezione a gestire tali casi in maniera più consapevole.

 

Criterio di qualità

La scuola cura l’inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali, valorizza le differenze culturali, adegua l’insegnamento ai bisogni formativi di ciascun alunno attraverso percorsi diversificati. La scuola svolge un’azione di sensibilizzazione dei bambini alle differenze culturali tramite l’organizzazione ambientale, la scelta dei materiali, specifiche attività e attraverso il coinvolgimento dei genitori. 

Rubrica di valutazione Situazione  della scuola
Le attività quotidiane e le esperienze educative vengono svolte in maniera uniforme secondo un piano predefinito che tiene poco in conto gli interessi, le esigenze, le possibilità di apprendimento dei singoli bambini e del gruppo nel suo complesso. La differenziazione delle attività in funzione degli interessi e dei bisogni dei singoli bambini viene considerata faticosa e dispersiva.

 

Le attività realizzate dalla scuola sono insufficienti a garantire l’inclusione dei bambini con disabilità

o con specifici bisogni formativi. Non vi è collaborazione tra insegnanti di sostegno e insegnanti di sezione nella predisposizione e nell’attuazione dei PEI. PEI e PDP non vengono aggiornati periodicamente. Le attività a favore dei bambini con disabilità e di quelli con bisogni speciali è per lo più svolta in luoghi separati e non favorisce la socializzazione coi compagni; le occasioni di confronto con i genitori di questi bambini sono nulle, scarse o occasionali.

 

La scuola non dedica attenzione ai temi interculturali e la sensibilizzazione dei bambini alle differenze culturali viene fatta in modo del tutto generico. Nell’organizzazione dell’ambiente e degli spazi di gioco non vi sono segni di valorizzazione della differenza.



Molto critica

‚
Le attività quotidiane e le esperienze educative tengono conto solo in parte degli interessi, delle esigenze, delle possibilità di apprendimento dei singoli bambini e del gruppo nel suo complesso che comunque vengono monitorati. La differenziazione delle attività in funzione degli interessi e dei bisogni dei singoli bambini avviene solo in casi di specifiche e circostanziate difficoltà.

 

Le attività realizzate dalla scuola garantiscono al minimo l’inclusione dei bambini con disabilità e che hanno specifici bisogni formativi. Vi è collaborazione tra insegnanti di sostegno e insegnanti di sezione nella predisposizione e nell’attuazione dei PEI ma PEI e PDP non vengono aggiornati perio-

dicamente. L’intervento degli operatori dell’ASL si limita al momento della diagnosi. Le attività a favore dei bambini con disabilità e di quelli con bisogni speciali è svolta per lo più in sezione ma favorisce solo in parte la socializzazione coi compagni (attività uniformi per tutti; poca attenzione alla facilitazione dell’inserimento nel gruppo durante i momenti di gioco libero, ecc.). Le occasioni di confronto con i genitori di questi bambini sono su richiesta.

 

La scuola dedica un’attenzione appena sufficiente ai temi interculturali. Si presta una certa attenzione all’accoglienza dei bambini di altre culture ma non viene data particolare attenzione al coinvolgimento dei genitori di tali bambini e dei compagni. Occasionalmente vengono svolte attività per sensibilizzare i bambini alle differenze culturali e nell’organizzazione dell’ambiente e degli spazi di gioco si notano alcuni segni di valorizzazione della differenza ma a questo aspetto non è attribuita particolare rilevanza nel curricolo.

ƒ

Con qualche criticità

„
Le attività quotidiane e le esperienze educative tengono conto delle esigenze dei singoli bambini e del gruppo nel suo complesso attraverso un costante monitoraggio ed azioni mirate che valorizzano le particolarità individuali. Nella vita scolastica quotidiana, nella realizzazione di esperienze e nello
svolgimento di specifiche attività si presta attenzione a che ciascun bambino abbia modo di partecipare, con attenzione per chi ha difficoltà o doti particolari.

 

Le attività realizzate dalla scuola per garantire l’inclusione dei bambini con disabilità o che hanno specifici bisogni formativi sono efficaci. I progressi dei bambini disabili e di quelli con bisogni speciali

Positiva

 

vengono monitorati dagli insegnanti di sezione con la collaborazione degli insegnanti di sostegno. Vengono messe a punto strategie ad hoc per facilitare l’integrazione nella vita scolastica dei bambini con bisogni educativi speciali curando in particolare la loro interazione con i compagni e la loro partecipazione alla vita scolastica. Sono previste occasioni periodiche di scambio di informazioni e di confronto con i genitori di questi bambini e con gli operatori dell’ASL che seguono il bambino anche al di fuori della scuola.

 

La scuola promuove il rispetto delle differenze e della diversità culturale. Si presta particolare cura all’accoglienza dei bambini provenienti da altre culture sia per farli “sentire a casa” sia per fornire loro gli strumenti per partecipare alla vita della sezione e all’interazione coi compagni. La presenza di bambini provenienti da altre culture è un’occasione per promuovere nei bambini e nei genitori la cultura dell’accoglienza anche valorizzando diversità individuali. Nel progetto educativo e nelle diverse occasioni di vita quotidiana le insegnanti si attivano per sensibilizzare i bambini alle differenze (culturali, di età, di genere, ecc.). Nell’ambiente e negli spazi di gioco si notano diversi segni di valorizzazione delle differenze.

†
Le attività quotidiane e le esperienze educative tengono conto degli interessi, delle esigenze, delle possibilità di apprendimento dei singoli bambini, e del gruppo nel suo complesso, attraverso un costante monitoraggio ed azioni mirate di sostegno e promozione che valorizzano le particolarità individuali. Nella vita scolastica quotidiana, nella realizzazione di esperienze, e nello svolgimento di specifiche attività, si presta attenzione a che ciascun bambino abbia modo di partecipare al meglio delle sue possibilità, con particolare attenzione a chi ha particolari difficoltà o doti.

 

Le attività realizzate dalla scuola per garantire l’inclusione dei bambini con disabilità o altri bisogni formativi coinvolgono diversi soggetti (docenti curricolari, di sostegno, assistenti, famiglie, enti locali, operatori dell’ASL, associazioni) compreso il gruppo dei pari. Tali attività sono particolarmente curate. I progressi dei bambini disabili e di quelli con bisogni speciali vengono monitorati costantemente dagli insegnanti di sezione con la collaborazione degli insegnanti di sostegno; PEI e PDP vengono di conseguenza riformulati e rivisti. Vengono messe a punto strategie ad hoc per facilitare l’integrazione nella vita scolastica dei bambini con disabilità e con bisogni educativi speciali, cu-

rando in particolare la loro interazione con i compagni e la loro partecipazione alla vita scolastica. Sono previste occasioni sistematiche di scambio di informazioni e di confronto con i genitori di questi bambini oltre che la disponibilità a colloqui in qualunque caso se ne manifesti reciprocamente la necessità. Le comunicazioni con i genitori di questi bambini sono particolarmente curate dal punto di vista relazionale.

 

La scuola promuove efficacemente il rispetto delle diversità e lo concepisce come uno degli aspetti più significativi del progetto pedagogico e dell’attività curricolare. L’integrazione nella vita della scuola, nelle attività di apprendimento e nell’interazione coi compagni dei bambini provenienti da altre culture viene promossa coinvolgendo i compagni e i genitori e rendendo i bambini stranieri protagonisti nella vita della scuola. Si dedica particolare attenzione ai genitori dei bambini stranieri sollecitando e favorendo la loro partecipazione e lo scambio coi genitori degli altri bambini. Le differenze culturali diventano occasioni di apprendimento e di scambio (feste interculturali, messa in luce di differenze di lingua, tradizioni, usanze, culti). La sensibilizzazione dei bambini alle differenze (di ogni tipo) viene promossa attraverso strategie differenti e si avvale per quanto possibile di risorse disponibili sul territorio (associazioni, biblioteche, ecc.).

‡

Eccellente

Motivazione del giudizio assegnato
Nella nostra scuola non vi è la presenza di alunni disabili certificati che quindi necessitino di PEI, tuttavia le insegnanti notano, osservano e rilevano casi di bambini che hanno dei comportamenti riconducibili a delle disabilità. La nostra scuola attua una didattica inclusiva e attenziona i casi di BES coinvolgendo anche le famiglie.

              

3.4 Continuità

Definizione dell’area – Attività per garantire la continuità dei percorsi scolastici. Azioni intraprese dalla scuola per assumere come valore la centralità dell’individuo che apprende e quindi per limitare le discontinuità artificiose (metodologiche e organizzative) tra i sistemi dei servizi per l’infanzia e il sistema scolastico.

Nota: la cosiddetta “continuità orizzontale”, cioè quella che riguarda il coordinamento educativo tra la scuola, la famiglia e il conteso territoriale è trattata nella sezione 3.7 “Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie”

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE
Attività di continuità: il territorio non offre molte occasioni di continuità orizzontale con le scuole paritarie. INVALSI – Questionario scuola
L’istituto è aperto alla continuità verticale tra le sezioni e le classi ponte della nostra scuola stessa, ma anche con le scuole medie statali che vengono a presentare i loro progetti Indicatori elaborati dalla scuola

Domande guida e individuazione dei punti di forza e di debolezza 

Qual è la finalità delle azioni di continuità della scuola?

  • Di cosa si discute negli incontri di continuità con il nido e con la scuola primaria? Solo degli aspetti organizzativi e informativi sui bambini? Si discute anche degli aspetti metodologici in relazione all’idea di bambino e alla predisposizione di un curricolo verticale condiviso con il nido e con la scuola primaria?
  • Quali attenzioni la scuola mette in atto per evitare che il passaggio di informazioni possa favorire l’etichettamento del bambino?
  • In che misura le azioni di continuità contribuiscono a costituire una “comunità di pratiche” coesa tra educatrici di nido, insegnanti di scuola dell’infanzia e docenti di primaria?
Continuità

Punti di forza

Punti di debolezza

Tra gli alunni della nostra scuola i momenti di passaggio sono curati da frequenti colloqui con le insegnanti delle classe ponte prima durante e dopo il passaggio

Le scuole del territorio chiedono delle relazioni da cui si evinca il livello del bambino più che il percorso che questo ha compiuto nel triennio

 

Criterio di qualità La scuola garantisce la continuità del percorso scolastico e ne cura le transizioni.

Rubrica di valutazione

Situazione  della scuola

L’accoglienza iniziale dei bambini, provenienti dal nido o dall’ambiente familiare, è sbrigativa. Le attività di continuità sono assenti o insufficienti, avvengono occasionalmente senza un di segno preciso. Non coinvolgono l’accoglienza dal nido né il passaggio alla scuola primaria. I singoli insegnanti realizzano attività di continuità limitatamente ad alcune sezioni, senza forme di coordinamento a livello di scuola. Anche quando ci sono, le attività sono limitate a un passaggio strettamente burocratico di informazioni sui bambini rilevate in modo sporadico e informale e che rischiano di tradursi in forme di “etichettamento”.  Molto Critica
L’accoglienza iniziale dei bambini, provenienti dal nido o dall’ambiente familiare, è limitata a pochi giorni di attenzione. Le attività di continuità sono esclusivamente finalizzate alla formazione dei gruppi classe. Coinvolgono prevalentemente la scuola primaria. I singoli insegnanti realizzano attività di continuità con qualche forma di coordinamento a livello di scuola, che però andrebbe migliorata. Le attività prevedono un passaggio di informazioni rilevate in modo abbastanza sistematico, ma con modalità da migliorare in quanto non escludono forme di “etichettamento”.

Con qualche criticità

L’accoglienza iniziale dei bambini, provenienti dal nido o dall’ambiente familiare, è particolarmente curata e prevede azioni specifiche (genitori in sezione, progetti comuni con i nidi del territorio, esperienze educative pensate per il graduale inserimento, ecc.). Le attività di continuità sono progettate con finalità chiare e costituiscono la base per il curricolo verticale; coinvolgono sia educatori di nido che insegnanti di scuola dell’infanzia e di primaria nella realizzazione di attività coordinate. Le attività prevedono un passaggio di informazioni rilevate in modo sistematico con strumenti affidabili che evitino il rischio di “etichettamento”.

 Positiva

L’accoglienza iniziale dei bambini, provenienti dal nido o dall’ambiente familiare, è oggetto di progettazione di lungo termine. Vi sono azioni di pre-inserimento durante l’anno precedente l’ingresso (iscrizione personalizzata, colloqui preliminari con i genitori, progetti con le educatrici dei nidi, ecc.). Le attività con i bambini di tre anni sono curate in modo particolare e includono azioni specifiche (genitori in sezione coinvolti personalmente, incontri individuali di inizio anno, esperienze educative di ingresso, ecc.). Le attività di continuità sono progettate con finalità chiare nell’ambito del curricolo verticale. Le informazioni vengono rilevate in modo sistematico con strumenti affidabili e condivisi che escludano il rischio di “etichettamento”. Le attività sono volte non solo al passaggio di consegne tra insegnanti e alla facilitazione della transizione per i bambini, ma anche alla riflessione tra educatori e insegnanti per l’elaborazione di linee curricolari e metodologiche coerenti con i curricoli di nido, scuola dell’infanzia e primaria e con le informazioni raccolte e condivise sui bambini. Eccellente

 

Motivazione del giudizio assegnato
Quando il passaggio avviene all’interno delle classi dell’istituto, questo viene curato in maniera capillare dalle insegnanti con il coinvolgimento delle famiglie e del bambino stesso. Quando il passaggio è verso una scuola esterna, statale, si rileva un certo disinteresse alla storia del bambino.

               

3 B) Processi – Pratiche gestionali e organizzative

3.5 Orientamento strategico e organizzazione della scuola

Definizione dell’area – Identificazione e condivisione della missione, dei valori e della visione di sviluppo della scuola. Capacità della scuola di indirizzare le risorse verso le priorità, facendo tesoro delle energie intellettuali interne, dei contributi e delle risorse del territorio, delle risorse finanziarie e strumentali disponibili al fine di perseguire gli obiettivi prioritari della scuola.

La missione è definita nel Piano dell’Offerta Formativa, o nel Progetto Educativo della scuola, come declinazione del mandato istituzionale nel proprio contesto di appartenenza alla luce delle Vigenti Indicazioni nazionali e dell’autonomia scolastica. La missione si concretizza nell’individuazione delle priorità d’azione e nella realizzazione delle attività conseguenti. L’area è articolata al suo interno in quattro sottoaree:

  • Missione e obiettivi prioritari – individuazione della missione, scelta delle priorità e loro condivisione interna ed esterna
  • Controllo dei processi – uso di forme di controllo strategico e monitoraggio dell’azione intrapresa dalla scuola per il conseguimento degli obiettivi individuati (es. pianificazione strategica, misurazione delle performance, strumenti di autovalutazione).
  • Organizzazione delle risorse umane – individuazione di ruoli di responsabilità e definizione dei compiti per il personale
  • Gestione delle risorse economiche – assegnazione delle risorse per la realizzazione delle priorità

Missione e obiettivi prioritari

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE
La scuola dell’infanzia paritaria segue la mission dell’istituto che è la formazione di personalità in grado di orientarsi, progettare e affrontare criticamente il proprio futuro, pertanto l’impegno dei docenti è volto a dare all’Istituto coordinate culturali formative e religiose pedagogiche e didattiche che rispondono alle richieste di formazione espresse dalle famiglie, e siano coerenti con le linee emergenti dalle riforme del MIUR.

La nostra scuola tiene in dovuto conto le indicazione della scuola del primo ciclo di istruzione del 2012 poiché si pone come priorità lo sviluppo dell’identità, autonomia e competenza e l’avvio alla cittadinanza

La scuola tiene conto della L.107/15, l’atto di indirizzo del ministro Fedeli adeguandola al tempo stesso al contesto sociale di appartenenza

E’ una scuola che deve garantire l’accoglienza e l’inclusione, la qualità dell’insegnamento, la partecipazione della famiglia e del territorio, l’efficacia e l’efficienza, e la qualità del servizio

 

Indicatori elaborati dalla scuola

Domande guida e individuazione dei punti di forza e di debolezza

  • In che modo la scuola dell’infanzia contribuisce nell’Istituto Comprensivo, o nel Circolo didattico, alla definizione della missione di Istituto?
  • La missione della scuola dell’infanzia e le sue priorità sono definite chiaramente? In che modo si raccordano con le vigenti Indicazioni Nazionali?
  • La missione della scuola dell’infanzia e le priorità sono condivise all’interno della comunità scolastica? Sono rese note anche all’esterno, presso le famiglie e il territorio?
Missione e obi ettivi prioritari
Punti di forza Punti di debolezza
Ci poniamo come obiettivo principale la formazione globale della persona e della personalità dell’individuo, come cittadino attivo e responsabile, e puntando sulla maturazione di una coscienza civica e religiosa. Le scuole del territorio quando si riuniscono in rete dovrebbero includere anche il nostro istituto che, altresì, resta un po’ ai margini delle problematiche che si riscontrano negli istituti più ampi.

Controllo dei processi

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE
La scuola identifica i propri interventi attraverso una pianificazione attenta e mirata di obiettivi raggiungibili e concreti. Per rilevare i progressi dei bambini ci rifacciamo a una osservazione diretta e a delle griglie di valutazione appositamente strutturate. Qualsiasi intervento proposto viene attuato sulla base delle Indicazioni Nazionali vigenti che sono piste ineludibili per gli insegnanti per la programmazione degli interventi da attuare in sezione. Indicatori elaborati dalla scuola

Domande guida e individuazione dei punti di forza e di debolezza

  • In che modo la scuola pianifica le azioni per il raggiungimento dei propri obiettivi?
  • In che modo la scuola monitora lo stato di avanzamento per il raggiungimento degli obiettivi? Quali meccanismi e strumenti di controllo sono adottati?
  • Quali sono le ricadute delle vigenti Indicazioni nazionali sulla qualità espressa dalla scuola? In che modo vengono rilevate tali ricadute?
Controllo dei processi
Punti di forza Punti di debolezza
La scuola ha degli obiettivi prioritari desunti dalla L.107: centralità del bambino (indicazioni nazionali 2012); lo sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso l’inclusione, educazione alla pace, sostenibilità ambientale, stile di vita sano, valorizzazione della scuola come comunità aperta al territorio, collaborazione con le famiglie progettazione finalizzata che tiene conto dei su citati punti Attualmente non abbiamo strumenti di controllo e monitoraggio all’interno dell’istituto

Organizzazione delle risorse umane

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE
Gestione delle funzioni: All’interno dell’istituto c’è una chiara divisione dei compiti (e delle aree di attività) tra i docenti con incarichi di responsabilità INVALSI – Questionario scuola
Gestione del Fondo di istituto: Il fondo di istituto è gestito dalla dirigente su indicazione del Consiglio di Istituto INVALSI – Questionario scuola
Processi decisionali: il consiglio di Istituto, il collegio dei docenti e la dirigente INVALSI – Questionario scuola
Impatto delle assenze degli insegnanti sull’organizzazione: Vengono predisposte delle sostituzioni INVALSI – Questionario scuola Indicatori elaborati dalla scuola
(max 100 caratteri spazi inclusi)

Domande guida e individuazione dei punti di forza e di debolezza

  • C’è una chiara divisione dei compiti (o delle aree di attività) tra i docenti con incarichi di responsabilità?
  • C’è una chiara divisione dei compiti (o delle aree di attività) tra il personale non docente?
  • Quale impatto hanno le assenze del personale docente e non docente sull’organizzazione quotidiana della scuola? Ci sono delle strategie per minimizzare l’impatto delle assenze improvvise e brevi?
Organizzazione delle risorse umane
Punti di forza Punti di debolezza
Tutti gli insegnanti hanno pari responsabilità, non è individuata una fiduciaria. Il personale non docente collabora con il personale docente. Le assenze prolungate creano dei problemi di gestione, ma un senso di responsabilità diffuso limita al massimo queste casistiche. Abbiamo difficoltà a reperire personale abilitato e con i requisiti d’idoneità richiesti da un Istituto paritario cattolico.

Gestione delle risorse economiche

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE
Progetti realizzati: alimentazione, educazione alla salute, sicurezza, igiene INVALSI – Questionario scuola
Progetti prioritari: sicurezza, alimentazione, lingua inglese INVALSI – Questionario scuola
(max 100 caratteri spazi inclusi) Indicatori elaborati dalla scuola

Domande guida e individuazione dei punti di forza e di debolezza

  • Quale coerenza tra le scelte educative adottate e l’allocazione delle risorse economiche?
  • Le spese per i progetti si concentrano sulle tematiche ritenute prioritarie dalla scuola? Quale il livello di partecipazione e cogestione delle risorse economiche?
Gestione delle risorse economiche
Punti di forza Punti di debolezza
L’inserimento della lingua inglese con insegnante madrelingua già dalla scuola dell’infanzia è un valore aggiunto Si potrebbero attivare diversi laboratori anche in orari non scolastici ma le famiglie sono reticenti a pagare quote accessorie oltre la retta scolastica

Criterio di qualità

La scuola individua le priorità da raggiungere e le persegue dotandosi di sistemi di controllo e monitoraggio, individuando ruoli di responsabilità e compiti per il personale, convogliando le risorse economiche sulle azioni ritenute prioritarie.

Rubrica di valutazione Situazione della scuola
La missione della scuola e le priorità non sono state definite oppure sono state definite in modo vago e poco condiviso. Non sono presenti forme di controllo o monitoraggio delle
azioni.

La definizione delle responsabilità e dei compiti tra le diverse componenti scolastiche è poco chiara o non è funzionale all’organizzazione delle attività. Le risorse economiche e materiali sono sottoutilizzate, oppure sono disperse nella realizzazione di molteplici attività e non sono indirizzate al raggiungimento degli obiettivi prioritari.



Molto critica

‚
La scuola ha definito la missione e le priorità, anche se la loro condivisione nella comunità scolastica e con le famiglie e il territorio è da migliorare. Il controllo e il monitoraggio delle
azioni sono attuati in modo poco strutturato.

E’ presente una definizione delle responsabilità e dei compiti tra le diverse componenti scolastiche, anche se non tutti i compiti sono chiari e funzionali all’organizzazione delle attività. Le risorse economiche e materiali sono convogliate solo parzialmente nel perseguimento degli obiettivi prioritari dell’istituto.

Con qualche criticità

„
La scuola ha definito la missione e le priorità; queste sono condivise nella comunità scolastica, con le famiglie e il territorio. La scuola utilizza forme di controllo strategico o moni-
toraggio dell’azione.

Responsabilità e compiti delle diverse componenti scolastiche sono individuati chiaramente. Una buona parte delle risorse economiche è impiegata per il raggiungimento degli obiettivi prioritari della scuola.

…Positiva

†
La scuola ha definito la missione e le priorità e queste sono condivise nella comunità scolastica, con le famiglie e il territorio. Per raggiungere tali priorità la scuola ha individuato
una serie di strategie e azioni. La scuola utilizza forme di controllo strategico o di monitoraggio dell’azione, che permettono di riorientare le strategie e riprogettare le azioni. Responsabilità e compiti sono individuati chiaramente e sono funzionali alle attività e alle priorità. Le risorse economiche e materiali della scuola sono sfruttate al meglio e sono convogliate nella realizzazione delle priorità.

‡Eccellente

 

Motivazione del giudizio assegnato
La mission dell’istituto deve essere chiara e perseguita da tutti i componenti della scuola; bisogna investire risorse economiche su nuove idee, progetti e esperti che li attuino e invitare alunni e famiglie a prendervi parte.

 

3.6 Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane

Definizione dell’area – Capacità della scuola di prendersi cura delle competenze del personale, investendo nella formazione e promuovendo un ambiente organizzativo per far crescere il capitale professionale della scuola. L’area è articolata al suo interno in tre sottoaree:

  • Formazione del personale – azioni intraprese, finanziate dalla scuola o da altri soggetti, per l’aggiornamento professionale del personale
  • Valorizzazione delle competenze – raccolta delle competenze del personale e loro utilizzo (l’assegnazione di incarichi, formazione tra pari, ecc.).
  • Collaborazione tra insegnanti – attività in gruppi di lavoro e condivisione di strumenti e materiali didattici

Formazione del personale

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE
Offerta di formazione per gli insegnanti: con la L.107/15 gli insegnanti devono formarsi per 25 ore l’anno, pertanto la nostra scuola dovrà incentivare la formazione a tutti i livelli. INVALSI – Questionario scuola
Indicatori elaborati dalla scuola

Domande guida e individuazione dei punti di forza e di debolezza

  • In che modo la scuola raccoglie le esigenze formative dei docenti e del personale non docente?
  • Quali temi per la formazione la scuola promuove e perché?
  • Qual è la qualità delle iniziative di formazione promosse dalla scuola?
  • Quali ricadute hanno le iniziative di formazione nell’attività ordinaria della scuola?
Formazione del personale
Punti di forza Punti di debolezza
La scuola è aperta alla formazione. La scuola raccoglie le esigenze formative dei docenti e del personale non docente durante le riunioni di collegio. La scuola promuove formazione di tipo religioso psico-pedagogico e didattico, nonché organizza al suo interno i corsi per il raggiungimento delle qualifiche obbligatorie (sicurezza, igienico-sanitari, ….). La qualità dei corsi è alta, e le ricadute sugli insegnanti sono di tipo pratico e ciò si evince da un miglioramento continuo dell’offerta formativa e della professionalità del corpo docente. Le scuole paritarie spesso non vengono informate su tutte le iniziative di formazione del territorio. La nostra scuola dovrebbe proporre e/o organizzare un numero maggiore di opportunità formative e soprattutto un ventaglio più ampio di proposte (ad esempio sul piano della tecnologia, sul piano delle competenze pedagogiche e sui bes).

Valorizzazione delle competenze

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE
Attraverso la valutazione attenta dei curricula, delle esperienze pregresse e attraverso approfonditi colloqui. La dirigente valorizza le competenze dei vari insegnanti impiegandoli nelle varie classi a svolgere attività specifiche (es. giornalismo, lingue straniere, informatica,…) Indicatori elaborati dalla scuola

            

Domande guida e individuazione dei punti di forza e di debolezza

  • In che modo la scuola raccoglie informazioni relative alle competenze del personale? Come riesce a svilupparle?
  • Come sono valorizzate le risorse umane?
  • Come la scuola utilizza le competenze degli insegnanti per una migliore gestione delle risorse umane? (es. assegnazione di incarichi, suddivisione del personale, formazione e tutoraggio dei colleghi, ecc.)?

 

Valorizzazione delle competenze
Punti di forza Punti di debolezza
La nostra scuola tiene conto del fatto che alcuni insegnanti abbiano competenze specifiche. Le notizie vengono reperite tramite cv e vengono accertate tramite colloquio diretto. Si lavora per classi e sezioni aperte, per la gestione e realizzazione di alcuni progetti. Non sempre tutte le competenze degli insegnanti possono essere a servizio delle varie classi poiché mancano gli incastri orari tra docenti. Non avendo del personale a disposizione come avviene nelle scuole statali a cui è affidato il  cosidetto organico dell’autonomia, è molto difficile far uscire dalle rispettive classi le insegnanti titolari.

Collaborazione tra insegnanti

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE
Gruppi di lavoro degli insegnanti: la scuola favorisce l’aggregazione tra i docenti per la progettazione e attuazione di attività varie INVALSI – Questionario scuola
Confronto tra insegnanti: le insegnanti lavorano come gruppo unitario, pur mantenendo delle specificità all’interno delle proprie sezioni. Ognuno mette in campo le proprie competenze e abilità. INVALSI – Questionario insegnanti
(max 100 caratteri spazi inclusi) Indicatori elaborati dalla scuola

Domande guida e individuazione dei punti di forza e di debolezza

  • La scuola incentiva la partecipazione dei docenti a gruppi di lavoro? Su quali tematiche? Con quali modalità organizzative?
  • Quali materiali e strumenti producono i gruppi di lavoro della scuola? In che modo i prodotti sono utilizzati dalla comunità scolastica?
  • Le insegnanti della scuola dell’infanzia dello stesso plesso sono organizzate come gruppo unitario?
Collaborazion e tra insegnanti
Punti di forza Punti di debolezza
La scuola incentiva la partecipazione dei docenti a gruppi di lavoro. Trattandosi di un istituto piccolo, ci si incontra più frequentemente e ci si riunisce in gruppi di lavoro per il raggiungimento di alcuni obiettivi (recite, insegnamento L2, ). Le insegnanti della scuola dell’infanzia dello stesso plesso, a differenza degli anni scorsi, sono organizzate come gruppo unitario, pur diversificando alcune attività, queste vengono progettate insieme. Bisogna creare ulteriori momenti di condivisione tra le sezioni e tra le classi ponte

Criterio di qualità

La scuola valorizza le risorse professionali tenendo conto delle competenze per l’assegnazione degli incarichi, promuovendo percorsi formativi di qualità, incentivando la collaborazione.

Rubrica di valutazione Situazione  della scuola
La scuola non promuove iniziative di formazione per i docenti, oppure le iniziative attivate
non sono in relazione ai bisogni formativi del personale e sono di scarsa qualità. La scuola non valorizza il personale e non assegna alcun incarico.

Non sono presenti gruppi di lavoro composti da docenti, oppure i gruppi non producono materiali e strumenti. Lo scambio e il confronto professionale tra docenti è scarso.



Molto critica

‚
La scuola promuove iniziative formative di qualità sufficiente anche se rispondono solo in parte i bisogni formativi dei docenti. Le iniziative formative consistono perlopiù in lezioni frontali da parte di esperti.
La scuola non valorizza appieno il personale e assegna qualche incarico senza tener conto delle competenze dei docenti.

Nella scuola sono presenti gruppi di lavoro composti da insegnanti, anche se i materiali e gli strumenti prodotti non sono utilizzati da tutta la comunità scolastica. Lo scambio e il confronto professionale tra docenti è presente ma non diffuso (es. riguarda solo alcune sezioni).

Con qualche criticità

„
La scuola realizza iniziative formative per i docenti. Le proposte formative sono di buona qualità e rispondono ai bisogni formativi dei docenti e includono momenti laboratoriali e di riflessione sulle pratiche didattiche.
La scuola valorizza il personale tenendo conto, per l’assegnazione di alcuni incarichi, delle competenze possedute.

Nella scuola sono presenti gruppi di lavoro composti da insegnanti, che producono materiali e strumenti di buona qualità condivisi dalla comunità scolastica. La scuola promuove lo scambio e il confronto tra docenti.

…

Positiva

†
La scuola rileva i bisogni formativi del personale e ne tiene conto per la definizione di iniziative formative. Queste sono di qualità elevata presentandosi come veri e propri percorsi di ricerca e di sperimentazione in classe imperniati sul coinvolgimento diretto dei docenti
in forme laboratoriali. La formazione ha ricadute positive sulle attività scolastiche. La scuola valorizza il personale assegnando gli incarichi sulla base delle competenze possedute.

Nella scuola sono presenti più gruppi di lavoro composti da insegnanti, che producono materiali/strumenti di qualità eccellente, che diventano patrimonio per l’intera comunità professionale. La scuola promuove efficacemente lo scambio e il confronto tra docenti.

‡

Eccellente

 

Motivazione del giudizio assegnato
Le proposte dell’Istituto sono fortemente condizionate dalle risorse economiche dello stesso, che negli anni hanno avuto una forte contrazione, a discapito delle attività di aggiornamento, dell’acquisto di materiale, e dell’incentivazione allo sviluppo delle TIC. L’Istituto promuove solo ciò che è obbligatorio, ma non ha grandi risorse per promuovere le potenzialità delle risorse umane al suo interno. Ci vorrebbe l’organizzazione in rete tra gli istituti paritari e statali e gli enti del territorio (ad es. centro neuro-motulesi) l’impegno di ogni scuola a organizzare almeno un evento di formazione all’anno, preoccupandosi di invitare tutti i docenti delle altre scuole paritarie. Lo scambio e il confronto professionale tra docenti è presente, ma non è diffuso perché non abbiamo personale in esubero a disposizione di progetti specifici.

3.7 Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie

Definizione dell’area – Capacità della scuola di proporsi come partner strategico di reti territoriali e di coordinare i diversi soggetti che hanno responsabilità per le politiche dell’istruzione nel territorio. Capacità di coinvolgere le famiglie nel progetto formativo. In questa sezione è inclusa quella dimensione delle pratiche educative che viene chiamata “continuità orizzontale”. L’area è articolata al suo interno in due sottoaree:

  • Collaborazione con il territorio – promozione di reti e accordi con il territorio a fini formativi.
  • Coinvolgimento delle famiglie – capacità di confrontarsi con le famiglie per la definizione dell’offerta formativa e sui diversi aspetti della vita scolastica.

Collaborazione con il territorio

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE
Reti di scuole: non abbiamo nessuna rete di scuola INVALSI – Questionario scuola
Accordi formalizzati: non abbiamo accordi di intesa INVALSI – Questionario scuola
Raccordo scuola-territorio: ci raccordiamo con l’asp per lo svolgimento di alcuni progetti di educazione alla salute e sicurezza INVALSI – Questionario scuola
(max 100 caratteri spazi inclusi) Indicatori elaborati dalla scuola

Domande guida e individuazione dei punti di forza e di debolezza

  • Quali accordi di rete e collaborazioni con soggetti pubblici o privati ha la scuola? Per quali finalità?
  • Quali accordi riguardano le politiche per l’infanzia (coordinamento con le altre scuole dell’infanzia e con i nidi, collaborazioni con associazioni, ecc.)?
  • Qual è la partecipazione della scuola nelle strutture di governo territoriale?
  • Quali ricadute ha la collaborazione con soggetti esterni sull’offerta formativa?

 

Collaborazione con il territorio
 
Punti di forza Punti di debolezza
La scuola è aperta al confronto e allo scambio. Nonostante  l’apertura verso l’esterno, spesso non si riesce ad attivare accordi significativi con gli enti del territorio

Coinvolgimento delle famiglie

Indicatori

COD NOME INDICATORE FONTE
Partecipazione dei genitori (formale e informale): c’è INVALSI – Questionario scuola
Partecipazione finanziaria dei genitori: si INVALSI – Questionario scuola
Soddisfazione delle famiglie: alta Questionario genitori
Capacità della scuola di coinvolgere i genitori: la scuola coinvolge i genitori anche attraverso i loro rappresentanti INVALSI – Questionario scuola
(max 100 caratteri spazi inclusi) Indicatori elaborati dalla scuola

Domande guida e individuazione dei punti di forza e di debolezza

  • Ci sono forme di collaborazione con i genitori per la realizzazione di interventi formativi?
  • In che modo la scuola coinvolge i genitori nella definizione del Regolamento di scuola o di altri documenti rilevanti per la vita scolastica (es. P.O. F., Progetto Educativo)?
  • La scuola realizza interventi o progetti rivolti ai genitori (es. corsi, conferenze)? La scuola utilizza strumenti on-line per la comunicazione con le famiglie?
Coinvolgiment o delle famiglie
Punti di forza Punti di debolezza
Essendo una scuola piccola, la presenza dei genitori è forte ed è una risorsa sia per la comunicazine tempestiva delle politiche della scuola nonché per l’attuazione di progetti e iniziative (La tavolata di S. Giuseppe) A volte la presenza dei genitore diventa invadente e lee critiche volte non sono costruttive ma fini a sé stesse.

Criterio di qualità

La scuola svolge un ruolo propositivo nella promozione di politiche formative territoriali e coinvolge le famiglie nella definizione dell’offerta formativa e nella vita della scuola.

Rubrica di valutazione Situazione  della scuola
La scuola non partecipa a reti e non ha collaborazioni con soggetti esterni, oppure le col-
laborazioni attivate non hanno una ricaduta per la scuola.

La scuola non coinvolge direttamente i genitori nella definizione del Regolamento di scuola, del Progetto Educativo e del P.O.F. oppure le modalità di coinvolgimento adottate risultano inefficaci. Non ci sono interventi formativi rivolti ai genitori.

Molto critica

‚
La scuola partecipa a reti e/o ha collaborazioni con soggetti esterni, anche se alcune di
queste collaborazioni devono essere maggiormente integrate con la vita della scuola. La scuola coinvolge i genitori a partecipare alle sue iniziative, anche se sono da migliorare le modalità di ascolto e collaborazione. Vengono realizzati alcuni interventi formativi rivolti ai genitori sebbene non strutturati. ƒ

Con qualche criticità

„
La scuola partecipa a reti e ha collaborazioni con soggetti esterni. Le collaborazioni attivate
sono integrate in modo adeguato con l’offerta formativa. La scuola è coinvolta in momenti di confronto con i soggetti presenti nel territorio per la promozione delle politiche formative. La scuola coinvolge i genitori a partecipare alle sue iniziative, raccoglie le idee e i suggerimenti dei genitori. Attiva percorsi formativi per i genitori.

…Positiva

†
La scuola partecipa in modo attivo o coordina reti e ha collaborazioni diverse con soggetti esterni. Le collaborazioni attivate contribuiscono in modo significativo a migliorare la qualità dell’offerta formativa. La scuola è un punto di riferimento nel territorio per la promo-
zione delle politiche formative.

La scuola dialoga con i genitori e utilizza le loro idee e suggerimenti per migliorare l’offerta formativa. Le famiglie partecipano in modo attivo alla vita della scuola e contribuiscono alla realizzazione di iniziative di vario tipo. La scuola e genitori costruiscono insieme percorsi formativi che soddisfano le esigenze espresse.

‡Eccellente

 

Motivazione del giudizio assegnato
Il nostro Istituto pur essendo molto conosciuto e apprezzato dalla comunità non viene coinvolto nelle reti di scuole.

              

4 Il processo di autovalutazione

Composizione del nucleo di autovalutazione

4.1 Come è composto il Nucleo di autovalutazione che si occupa della compilazione del RAV?  Elencare i nomi e i ruoli dei diversi componenti (max 1000 caratteri spazi inclusi)

-Componenti del NIV: Suor Maria Rosso (Dirigente), Angela Scollo, Suor Maria Infurna, Veronica Romano, Annalisa Ciravolo

Processo di autovalutazione

4.2 Quali sono stati gli aspetti positivi e i vantaggi dell’operazione di autovalutazione, quali gli aspetti negativi e gli svantaggi?

-Prendere coscienza dei punti di forza e debolezza al fine di rimodulare il PTOF della scuola e farlo diventare davvero uno strumento di progettazione.

4.3 Nella fase di lettura del documento sono stati rilevati aspetti poco chiari, ambigui o di difficile comprensione? Quali?

-NO. Piuttosto alcune sezioni sembravano ripetersi

4.4 Nella fase di raccolta e analisi dei dati della scuola quali problemi o difficoltà sono emersi? E quali le soluzioni adottate? (max 1000 caratteri spazi inclusi)

-Non sono emerse difficoltà, ma sicuramente spunti di riflessione

4.5 Nella fase di interpretazione dei dati e espressione dei giudizi quali problemi o difficoltà sono emersi? E quali le soluzioni adottate? (max 1000 caratteri spazi inclusi)

-Non ci sono state difficoltà ma abbiamo trovato il documento in molte parti ripetitivo e ridondante.

4.6. Le sezioni e gli indicatori del RAV coprono tutti aspetti che qualificano pedagogicamente la scuola dell’infanzia? Quali eventuali modifiche apporterebbe la scuola al documento RAV?

-SI, le sezioni coprono tutti gli aspetti che qualificano pedagogicamente la scuola

4.7. Le domande guida e le rubriche di valutazione sono utili per avviare una riflessione condivisa sui punti di forza e debolezza della propria scuola e avviare percorsi di miglioramento?

-SI, sono molto utili innanzi tutto per rilevare i punti di forza e soprattutto di debolezza, e per avviare una successiva riflessione.

4.8. Sono sufficientemente chiare le finalità per cui si chiede alle scuole di compilare il RAV?

-SI. La finalità è quella di conoscere i rilevare i punti di forza e di debolezza di ogni istituto per porvi rimedio

4.5 Quali modifiche apporterebbe la scuola al documento RAV?

-Il documento è molto articolato e completo, tuttavia andrebbe snellito perché la sua compilazione richiede troppe ore di lavoro.

Esperienze pregresse di autovalutazione

4.5 Nello scorso anno scolastico la scuola ha effettuato attività di autovalutazione e/o rendicontazione sociale? q Sì x No

4.5.1 Se Sì, la scuola ha utilizzato un modello strutturato di autovalutazione e/o rendicontazione sociale?

X                No, la scuola ha prodotto internamente i propri strumenti (es. questionari di gradimento, griglie di osservazione, ecc.)

  • Sì (specificare        di            quale    modello               si             tratta)   (max       100          caratteri spazi   inclusi)

 

4.5.2 Se sì, come sono stati utilizzati i risultati dell’autovalutazione? (es. i risultati dell’autovalutazione sono stati presentati agli organi collegiali, sono stati pubblicati sul sito, sono stati utilizzati per pianificare azioni di miglioramento, ecc.) (max 1000 caratteri spazi inclusi)

5 Individuazione delle priorità

Figura – Esemplificazione: dalla definizione delle priorità all’individuazione dei traguardi

5.1 Priorità e Traguardi orientati agli Esiti per i bambini

Le priorità si riferiscono agli obiettivi generali che la scuola si prefigge di realizzare nel lungo periodo attraverso l’azione di miglioramento. La scelta delle priorità da parte della scuola è guidata dall’analisi dell’efficacia dell’azione educativo-didattica. Per stabilirne l’efficacia la scuola tiene conto di due dimensioni strettamente correlate: la valutazione delle pratiche educativo-didattiche (sezione 3.A del RAV) e gli esiti per i bambini e le famiglie (sezione 2 del RAV).

Si suggerisce di specificare quale delle tre aree della sezione Esiti si intenda affrontare e di articolare all’interno dell’area quali priorità si intendano perseguire. Si suggerisce di individuare un numero limitato di priorità (1 o 2) all’interno di una o due aree degli Esiti per i bambini e per i genitori.

I traguardi di lungo periodo riguardano i risultati attesi in relazione alle priorità strategiche. Si tratta di risultati previsti a lungo termine (3 anni). Essi articolano in forma osservabile e/o misurabile i contenuti delle priorità e rappresentano le mete verso cui la scuola tende nella sua azione di miglioramento. Per ogni priorità individuata deve essere articolato il relativo traguardo di lungo periodo. I traguardi pertanto sono riferiti agli indicatori dell’area scelta all’interno della sezione Esiti. È opportuno evidenziare che per la definizione del traguardo che si intende raggiungere non è sempre necessario indicare una percentuale, ma una tendenza costituita da traguardi di riferimento a cui la scuola mira per migliorare, ovvero alle scuole o alle situazioni con cui è opportuno confrontarsi per migliorare.

Si suggerisce di individuare un traguardo per ciascuna delle priorità individuate.

5.1.1 Priorità

ESITIPERIBAMBINI DESCRIZIONE DELLA PRIORITÀ DESCRIZIONE DEL TRAGUARDO
X a) Benessere dei bambini 1) stare bene a scuola

2) sentirsi sicuri e accolti

1) Accoglienza personalizzata quotidiana, con un progetto che dura tutto l’anno e in collaborazione con i genitori

2) Favorire la collaborazione e il dialogo con le insegnanti del nido; costruzione di un protocollo per l’accoglienza in modo che tutti gli insegnanti lo conoscano, sottoscrivano e soprattutto lo applichino;

Bisogna lavorare per sezioni aperte; utilizzare schede conoscenza bambini; vademecum per presentare la scuola ai genitori; un indicatore del benessere è un ridotto numero di bimbi che chiedono di essere trasferiti

¦ b) Sviluppo e apprendimento 1) la scuola sostiene lo sviluppo globale e il percorso educativo di tutti i bambini

2) competenze di cittadinanza

1) (max 150 caratteri spazi inclusi) … 2) (max 150 caratteri spazi inclusi)
¦ c) Risultati a distanza 1) cosa faranno quando andranno alla scuola primaria e oltre?

2) (max 150 caratteri spazi inclusi)

1) (max 150 caratteri spazi inclusi) … 2) (max 150 caratteri spazi inclusi)

5.1.2 Motivare la scelta delle priorità sulla base dei risultati dell’autovalutazione (max 1500 caratteri spazi inclusi).

La priorità che abbiamo scelto e individuato collegialmente è: accoglienza del bambino in un percorso che dura tutto l’anno, poiché riteniamo che l’Accoglienza nella scuola dell’Infanzia sia un momento essenziale. Non si può fare accoglienza solo la prima settimana di inserimento a scuola, ma bisogna accogliere i bambini assecondando i loro bisogni tutto l’anno, dal primo all’ultimo giorno di scuola.

 5.2 Obiettivi di processo

Gli obiettivi di processo rappresentano una definizione operativa delle attività su cui si intende agire concretamente per raggiungere le priorità strategiche individuate. Essi costituiscono degli obiettivi operativi da raggiungere nel breve periodo (un anno scolastico) e riguardano una o più aree di processo.

Si suggerisce di indicare l’area o le aree di processo su cui si intende intervenire e descrivere gli obiettivi che la scuola si prefigge di raggiungere a conclusione del prossimo anno scolastico (es. Promuovere un clima educativo funzionale al benessere dei bambini; Ridurre gli episodi problematici).

Si suggerisce di identificare un numero di obiettivi di processo circoscritto, collegati con le priorità e congruenti con i traguardi di lungo periodo.

5.2.1 Obiettivi di processo

AREA DI PROCESSO DESCRIZIONE DELL’OBIETTIVO DI PROCESSO
X a)Curricolo, progettazione e valutazione 1) realizzazione di una progettazione per competenze (es: coding, laboratorio, …) da far raggiungere annualmente e alla fine del triennio

2) valutazione formativa dei processi realizzati e del contesto

3) utilizzo metodologie per lo sviluppo delle competenze

X b)Ambiente di apprendimento 1) Organizzazione flessibile degli spazi (angolo morbido, la tana, lettura, giochi logico-matematici, ….)

 2) organizzazione flessibile degli orari

q c)Inclusione e differenziazione 1) (max 150 caratteri spazi inclusi) … 2) (max 150 caratteri spazi inclusi)
q d)Continuità 1) (max 150 caratteri spazi inclusi) … 2) (max 150 caratteri spazi inclusi)
q e)Orientamento strategico e organizzazione della scuola 1) (max 150 caratteri spazi inclusi) … 2) (max 150 caratteri spazi inclusi)
q f)Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane 1) (max 150 caratteri spazi inclusi) … 2) (max 150 caratteri spazi inclusi)
q g)Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie 1) (max 150 caratteri spazi inclusi) … 2) (max 150 caratteri spazi inclusi)

5.2.2 Indicare in che modo gli obiettivi di processo possono contribuire al raggiungimento delle priorità (max 1500 caratteri spazi inclusi).

Rappresentano un’indicazione operativa, concreta delle attività che si intendono attuare in un breve periodo (es: 6 mesi).

Tenuto conte delle priorità evidenziate, gli obiettivi indicano le strategie utilizzate dalla scuola per raggiungere tali priorità. Queste vengono indicate nel Ptof e modificate tutte le volte che si ritenga che le priorità sono cambiate.

INDICAZIONI PER IL PTOF (D.SSA CRISCIONE)

Nel verbale del consiglio di istituto dello scorso anno  deve essere stato deliberato dal consiglio di istituto e approvato dal collegio dei docenti il ptof , in data… (delibera di approvazione). Tale delibera deve essere pubblicata sul sito della scuola.

L’anno venturo, il collegio deve esprimersi se vuole fare cambiamenti o no, se vuole inserirvi il rav o meno,… Di seguito il consiglio di istituto farà lo stesso, ricordando che le delibere del consiglio di istituto vanno inserite sul sito della scuola (che è obbligatorio).

Il ptof per intero deve essere pubblicato sul sito.

Mission della scuola: finalità che la scuola vuole perseguire (dalla l. 107 e dall’Atto di indirizzo del Ministro, che indica le priorità secondo il Ministro che devono essere inserite nel ptof)

Uguaglianza= garantire a tuttti i bambini il diritto allo studio, nel rispetto delle diversità, ed alla legalità

Accoglienza= porsi come luogo accogliente e formativo per lo sviluppo integrale della persona. Scuola competente nell’accoglienza

Inclusione= scuola su misura che attua politiche inclusive

Qualità dell’insegnamento garantita dal rispetto dei campi di esperienza (obiettivi specifici ispirati ai campi di esperienza)

Cittadinanza attiva e democratica, linguaggi verbali e non verbali

Procedere collegialmente nella progettazione

Sistemi condivisi di monitoraggio (=rav)

Partecipazione di genitori, enti sociali,

efficienza , efficacia e flessibilità

qualità dei servizi

favorire sviluppo di attività ludiche extra scolastiche anche nel periodo estivo

obiettivi prioritari della 107/15 che la scuola dell’infanzia può fare adottare: centralità del bambino, interculturalità, rispetto delle differenze, cura dei beni comuni, sviluppo di comportamenti responsabili, (ambiente, legalità, stile di vita sano, inclusione dei BES)

Rapporti col territorio (importanti ma facoltativi), intese col comune (pullmini, …) con le famiglie (obbligatorio)

Valutazione formativa

Competenze chiave di cittadinanza

Criteri e problematiche emersi dal RAV

Curricolo cioè criteri di progettazione (per competenze) e valutazione adottati. Attività extracurricolari

Flessibilità di tempi (adeguati alle esigenze dei genitori ma anche dei bambini con una corretta alternanza delle attività) e spazi in relazione ai bisogni dell’utenza

Sezioni omogenee o eterogenee e perché (il confronto tra bimbi di età diverse è fondamentale ma sono comunque previsti momenti in sezione aperta in cui si lavora per età omogenee)

Come avviene l’inserimento dei bambini

Attività di formazione (obbligatoria e non ). L’obbligo con la l.107/15 è di 25 ore certificate

La scuola vuole raggiungere il benessere dei bambini

Piano di miglioramento previsto dal RAV (non obbligatorio)

PAI= piano annuale inclusione degli stranieri, dei Bes, degli iperattivi ma non certificati, dei dsa non certificati. Gli insegnanti sono tenuti a rilevare gli indicatori di tali disagi e poi devono comunicarlo ai genitori che faranno le loro scelte in merito.

Il pai deve essere uno strumento di autoriflessione dell’istituto, di progettazione dell’offerta formativa delle scuole per sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno.

Perché ci sia inclusione la scuola deve diventare attenta a ogni bambini.

Don Milani: scuola che cura i sani e respinge i malati; scuola di tutti e di ciascuno

La nostra scuola , ambiente di apprendimento, contiene il piano di formazione del personale docente, amministrativo e ausiliario, sulla osserva la l.107/15 al comma 124 devono essere inserite formazione permanente e strutturale, che per il personale docente è di 25 ore certificate all’anno.

La L.107/15 al comma 124 devono essere inserite la ricognizione dei bisogni formativi e le azioni da realizzare (ad es.: gli insegnanti sentono il bisogno di formarsi su determinate tematiche e la scuola fa dei corsi di formazione mirati, poi ne verifica la ricaduta).

Le attività di formazione saranno conteggiate in unità formative (un’unità = 25 ore di formazione). Le attestazioni devono essere rilasciate dagli enti che erogano la formazione.

[1] Nel caso in cui la grande maggioranza dei bambini della scuola dell’infanzia si iscriva nella primaria della stessa istituzione scolastica si può utilizzare l’indicatore 2.1.a del RAV della scuola primaria sugli esiti degli scrutini. Per gli anni successivi è possibile anche considerare gli esiti nelle prove INVALSI o altre prove standardizzate nazionali o internazionali. Per le scuole non statali, sarà utile ricorrere al questionario sulla transizione.

[2] Per la scuola dell’infanzia il riferimento è dato dalle “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione” (D.M. n. 254/2012).