Dalla storia della Congregazione delle Suore del Sacro Cuore, si rileva che la Beata Maria Schininà e le sue prime compagne, fondatrici della Casa Madre di Ragusa, avevano svolto attività missionarie e caritatevoli anche in favore dei bisognosi della città di Vittoria.
Sia alle prime Suore, come alla Beata Fondatrice, era sorta l’idea di aprire una Casa anche a Vittoria, ma il desiderio non si poté mettere in atto per l’Improvvisa dipartita della Beata.
A quattro anni dalla sua scomparsa, nel 1914, per invito del parroco Monsignor Ricca e col consenso della Rev.ma Madre Caterina, prima Superiora Generale (succeduta immediatamente alla Beata Maria Schininà), si potè aprire la prima casa filiale nel territorio vittoriese.
L’apostolato delle prime Suore fu dedicato alle orfane e alle figlie delle famiglie meno abbienti o dissestate.
Solo nel 1951, grazie all’intervento dell’Onorevole Salvatore Aldisio (allora Ministro dei LL.PP., si poterono realizzare locali più ampi e più adatti e le bambine assistite raggiunsero il numero di 150.
In quegli anni si avvicendarono parecchie suore, lavorando alacremente per l’incremento della Casa. Fra le opere svolte, annoveriamo il fiorente laboratorio di ricamo, laboratorio di taglio e cucito e diverse sezioni di scuola dell’infanzia e un ciclo completo di Scuola Primaria.
Tra le Suore che hanno offerto un contributo particolare in quegli anni, ricordiamo Suor Margherita Scrofani insigne maestra di ricamo (morta nell’aprile del 1997, alla veneranda età di 101 anni); Suor Lucrezia Occhipinti, morta in concetto di Santità e molto amata per le opere di bene profuse ai vittoriesi, Suor Nazarena Di Pasquale, apostola del cuore sacratissimo di Gesù, morta in concetto di santità.
Dall’archivio della Casa di Vittoria si rileva che Sr. Agnese e Sr Emanuela furono le prime a essere state inviate a Vittoria da parte della Beata Maria Schininà, nei periodi quaresimali che vanno dal 1894 al 1900. L’intento della Beata era quello di contrastare il protestantesimo dilagante in quegli anni, nonché al liberalismo massonico e all’indifferenza religiosa.
Per le difficoltà incontrate sul territorio vittoriese, le due suore furono costrette a rientrare a Ragusa. Nel 1911, il nuovo parroco di Vittoria, Arciprete Ferdinando Ricca, avendo constatato la pregevole opera svolta dalle Suore nell’avvicinare i cittadini alla Chiesa e ai sacramenti, si interessò affinché tali opere di apostolato potessero essere svolte continuativamente attraverso la fondazione di una Casa a Vittoria.
A tale scopo, per intermediazione dell’Arciprete e del signor Luigi Perrotta, fervente terziario francescano, la vedova Rosaria Marotta fu persuasa a ospitare, a titolo gratuito, le suore in casa propria in via Montebello
In un secondo momento, le suore affittarono un immobile in via Bixio (di proprietà del sig. Emanuele Bellassai) ove fu creata una piccola cappella per accogliervi l’Ospite Divino. A quel tempo le suore erano cinque: Sr. Rosaria, Sr. Emanuela, Sr. Margherita, Sr. Nazarena, Sr. Vincenza.
Successivamente, grazie a un gruppo di benefattori, si poterono acquistare degli immobili in via Castelfidardo che via via furono ristrutturati, e il 4 luglio 1914 si potè dare inizio alla fondazione delle opere. La prima Madre Superiora fu Sr. Emanuela Cascone, alla quale successe due anni dopo, nel 1916, Sr. Fortunata Ottaviano che pian piano acquistò locali attigui e accolse altre orfanelle che da 6 arrivarono a 35.
Anche il laboratorio di ricamo si estese fino a un numero di 50 ricamatrici. Sr. Immacolata Iacono, ampliò ulteriormente l’Istituto creandovi una nuova cappella, ma fu grazie a Sr. Diodata Giurrusso che l’Istituto fu reso più accogliente tanto da ospitare oltre alle orfane, anche le studentesse figlie delle famiglie più abbienti di Vittoria e operare con più ampio respiro sul territorio.
Nel 1932, Suor Diomira Schininà acquistò un altro locale attiguo, in via Castelfidardo e lo adattò a salone per le recite mentre al piano superiore creò il dormitorio per le suore.
Nel 1938 Suor Gemma Cartiglia acquistò altre case confinanti e vi creò il pensionato per le studentesse delle scuole medie superiori e, nel 1939, festeggiò i primi 25 anni di fondazione della Casa.
Il mandato di Superiora di Suor Serafica Raniolo coincise con gli eventi bellici della II guerra mondiale e della sua permanenza ricordiamo in particolare l’abbellimento della Cappella; nel 1951 la Superiora Sr. Anna Sudano, grazie ai contributi economici che l’On. Aldisio aveva ottenuto dal Ministero LL.PP., furono iniziati i lavori di costruzione dell’orfanotrofio.
Tale opera fu dedicata alla defunta moglie dell’Onorevole, Antonietta Cultrone Aldisio. In seguito si sono succedute numerose Superiore: Sr. Olga Albano; Madre Angela Veneziano (ex Madre Generale); Sr. Alfonzina Nuzzarello; Sr. Albina Di Pasquale; Sr. Giacoma Rovetto; Sr. Palmira Mignosa; Sr. Clemenza Scrofani; Suor Corrada Rubino; Suor Graziella Viscosi; Suor Raffaela D’Angelo.
Tutte hanno lavorato alacremente per ampliare l’Istituto e le opere da e in esso svolte. Ciò non sarebbe stato possibile senza l’ausilio di vari benefattori, tra cui menzioniamo: il Commendatore Gioacchino Iacono, che spesso è venuto incontro alle necessità più urgenti delle orfane (esiste nell’Istituto una lapide in sua memoria); il Comune di Vittoria fu prodigo per le opere che l’Istituto svolgeva. E’ doveroso menzionare anche il signor Cultrone Salvatore, cognato dell’Onorevole Aldisio. ma, chi lascia un ricordo indelebile è l’On. Salvatore Aldisio, fervente cristiano, che anche su suggerimento di Cultrone, fece erigere l’imponente costruzione dell’orfanotrofio, ristrutturato e attualmente adibito a scuola primaria paritaria. Già dopo la costruzione si era aggiunto alla denominazione dell’Istituto Sacro Cuore, “Divina Provvidenza A. Aldisio. Ancora oggi l’istituto è molto fiorente, infatti accogli una sezione NIDO, TRE DI SCUOLA MATERNA E CINQUE CLASSI DI SCUOLA PRIMARIA ed è molto presente nel territorio sottoforma di varie attività con progetti formativi.
In conclusione, ci auguriamo che l’Istituto “Divina Provvidenza A. Aldisio” possa continuare a svilupparsi e a crescere per la maggior Gloria di Dio e per il bene delle anime.